La difesa del Torino è più o meno forte rispetto a quella della scorsa stagione?
Meglio Padelli, Ichazo, Castellazzi, Peres, Zappacosta, Maksimovic, Bovo, Pryima, Glik, Jansson, Moretti, Silva, Avelar e Molinaro oppure Hart, Padelli, De Silvestri, Zappacosta, Rossettini, Bovo, Castan, Moretti, Ajeti, Molinaro, Barreca e Avelar? La difesa a tre, che poi diventava a cinque con gli esterni di centrocampo che arretravano, di Ventura a molti sembrava un reparto solido e coeso, mentre quella a quattro di Mihajlovic desta qualche perplessità.
Bisogna ricordare che nello scorso campionato Maksimovic e Avelar restarono a lungo fuori dai giochi perché infortunati e per sopperire all’assenza del centrale serbo il Torino prese il diciotto ottobre lo svincolato Pryima, che giocò cinque minuti in Coppa Italia con il Cesena il primo dicembre e poi fu ceduto al Frosinone il primo febbraio. A parte il secondo e il terzo portiere, anche Zappacosta, Jansson e Silva giocarono abbastanza poco per scelta tecnica e a questo va aggiunto che Glik disputò il suo peggior campionato con la maglia granata, non perché non segnò come aveva fatto l’anno precedente, ma proprio in qualità di difensore. Risultato: a fine stagione il Torino aveva incassato cinquantacinque gol, tre in più di quelli che aveva realizzato, e la difesa granata si piazzò, nella particolare classifica di reparto, al quattordicesimo posto e nella classifica generale al dodicesimo e in Coppa Italia uscì agli ottavi dopo l’ignominiosa partita persa, per il non gioco prodotto e i quattro gol subiti, con la Juventus.
Quest’anno Mihajlovic ha cambiato tutto, modulo e molti uomini, e ha dovuto attendere gli ultimi quindici giorni di mercato per vedersi consegnare difensori che fossero utili al suo sistema di gioco. In più si ritrova con Avelar ancora alle prese con il recupero fisico - per questo rischia di non essere inserito nella lista dei giocatori che sono a disposizione – e con Ajeti che non si allena regolarmente con i compagni dall’otto di agosto, tranne un breve periodo dal sedici al ventidue del mese scorso, per una sofferenza esterna al gemello del polpaccio sinistro, prima, e per una lesione muscolare al bicipite femorale della coscia destra, dopo. A questi due si aggiunge Castan che ieri nella seduta pomeridiana, dopo il riscaldamento, ha lavorato a parte precauzionalmente per un lieve affaticamento agli adduttori sinistri, ma ci sta poiché con il Bologna era alla prima partita dopo quasi due anni a causa dell’operazione alla testa per la rimozione di un cavernoma. Dovrebbe essere un problemino di lieve entità, ma è doveroso segnalarlo.
E’ evidente, quindi, che l’intesa per quel che riguarda i movimenti e gli automatismi dei difensori non sia ancora quella che Mihajlovic vuole, ma con gli allenamenti questo problema si risolve. Il portiere Hart, arrivato l’ultimo giorno di calciomercato, vanta un curriculum molto superiore a quello di Padelli ed è l’estremo difensore titolare della Nazionale inglese. Manca il terzo portiere, però, nella schiera degli svincolati non è difficile reperirne uno. Non sarà arrivato il sostituto di Maksimovic, ma in rosa c’è Bovo, Castan si gioca il posto con Moretti e se Avelar non dovesse essere inserito nella rosa a fare il vice di Molinaro c’è il giovane e promettente Barreca. Senza dimenticare che Zappacosta non è stato ceduto e di conseguenza anche De Silvestri ha chi possiede i numeri per contenderli il posto.
Il campo è sempre il giudice supremo e inappellabile, ma sulla carta l’attuale difesa del Torino non è inferiore a quella dello scorso anno, tenendo conto dei risultati che ha ottenuto sul campo, e ha le potenzialità per fare meglio.