La Coppa Italia è l’occasione giusta per il Torino di fare i conti son se stesso e ripartire
Voltare pagina non per dimenticare il periodo infausto, un pareggio nelle ultime cinque partite di campionato è molto poco anche per questo Torino formato all’ultimo, con tanti giocatori scommessa e rimasto comunque incompleto, ma per guardare avanti e cercare di ritrovare l’equilibrio e la convinzione che non tutto è già perduto e che c’è ancora motivo di lottare. La Coppa Italia e la sfida con il Cittadella, che milita in Serie B ed è al 13° posto con 10 punti dopo 9 giornate, è quindi la partita che arriva al momento giusto per il Torino.
Juric avrà la possibilità anche di far giocare chi finora ha avuto, per vari motivi, meno spazio, quindi non ci sarebbe da stupirsi se domani sera in campo ci fossero Berisha, Zima, Ilkhan, Seck, Karamoh e Pellegri, ma anche Ricci e Vojvoda, che dopo il superamento dei rispettivi infortuni hanno bisogno di mettere minuti nelle gambe per ritrovare il ritmo partita. Si candidano ovviamente anche Bayeye, Adopo e Garbett, smaniosi di ritagliarsi un po’ di visibilità. E pure Buongiorno e Singo, che nelle ultime partite sono rimasti in panchina dopo prestazioni non brillanti, aspirano a una maglia da titolari. Mentre meno speranze le ha Edera che è fuori dal progetto tecnico.
Accedere agli ottavi dove ci sarà il Milan da affrontare a gennaio è d’obbligo così come ritrovare spirito battagliero e gioco. Non solo il risultato, ma anche la prestazione conterà molto e sarà indispensabile che il Torino oltre a creare occasioni da gol depositi più volte la palla in rete. Il Cittadella in nove partite ha subito 12 gol e ne ha fatti 8: trattasi quindi di un avversario decisamente alla portata visto poi che sta poco sopra la zona a rischio retrocessione in Serie B. Una vittoria del Torino è scontata, oltre ad essere l’unico risultato ammissibile pur con tutto il rispetto per il Cittadella. La squadra di Juric dovrà però fare i conti con se stessa prima che con l’avversario.