L'esigenza del Torino: cedere e fare cassa al più presto in modo da avere il denaro per completare la rosa
Ivan Juric è stato molto chiaro: “Siamo inferiori all’anno scorso. Rispetto a quelli che hanno dato un contributo nel passato campionato abbiamo perso cinque giocatori e ne abbiamo messi dentro due (Bellanova e Tameze, ndr) e per tornare sui livelli dell’anno scorso ne mancano altri tre di buonissimo livello perché nella mi testa Vlasic, Miranchuk e Lazaro erano di alto livello”. Lo ha detto senza alzare la voce oppure battere i pugni sul tavolo, ormai è da tempo che l’allenatore del Torino ha cambiato metodo e toni nel comunicare pubblicamente quali giocatori gli servono. E non pretende neppure che gli vengano dati subito, anche se il ritiro è finito: “Ci vuole pazienza poiché non siamo ancora ad agosto”. Ed è pure ottimista e al contempo realista: “Non è facile, sicuramente ci completeremo: non ho dubbi”. Ovviamente vorrebbe che rimanessero tutti, ma sa che non sarà possibile: “Tutti i giocatori sono in vendita e accade in tutte le società. Mi dispiacerebbe tanto perdere sia Ricci sia Schuurs: non è il momento, secondo me. La mia idea è tenere tutti, cercare di recuperare quelli dell’anno scorso e poi vedere dove possiamo migliorare se abbiamo ambizioni superiori. Se non succederà questo, allora dipenderà da chi arriverà e da quali qualità avrà, però mi piacerebbe molto che rimanessero tutti”.
Al Torino mancano due trequartisti, possibilmente uno alla Valsic, meglio se proprio lui: un pitbull che lavora e che ha un grande tiro, e un artista, ossia un giocatore che inventa la giocata vincente e che ha anche il piedino fatato capace di fare gol come era Miranchuk, e un terzino a sinistra che abbia caratteristiche ben precise: un ambidestro che riesce a fare la fase difensiva, ma soprattutto che dia tanta qualità in avanti, vale a dire un Ansaldi giovane. E se si volesse mettere la ciliegina sulla torta anche una punta in modo che non capiti come accaduto nello scorso campionato come sottolineato dal mister: “Pellegri c’è stato poco e ci sono state anche tante partite dove non c’era neanche Sanabria e abbiamo dovuto giocare senza attaccante. Abbiamo pagato il fatto di non avere un attaccante in certe partite. E’ una scelta non facile da fare perché se si prendesse un terzo attaccante si chiuderebbero gli spazi, però garantirebbe di avere una punta sempre”. Completando così la rosa il Torino potrebbe andare oltre il “galleggiare” a metà classifica e sarebbe possibile porre un obiettivo: “La squadra è giovane e buona, ma per dare obiettivi bisogna vedere che giocatori arriveranno. In questo momento siamo molto inferiori all’anno scorso, vediamo chi prenderemo per dare un obiettivo. Sarebbe un peccato non puntare forte perché c’è una parte molto interessante e giovane che è attaccata alla causa, che ha piacere di stare qui e se non riusciamo a mettere giocatori forti, ma forti, forti rimarremo incompiuti. Speriamo di prendere giocatori chi ci diano qualità superiore in modo che anche Schuurs, Buongiorno e tutti gli altri possano esaltarsi e si ottengano risultati ancora superiori”.
Servono soldi. E ci sono solo due soluzioni: Cairo mette mano al portafoglio mettendoci denaro suo oppure si cede qualcuno e con il ricavato lo si sostituisce e si prendono anche i tre giocatori, più una eventuale punta, che mancano. La prima ipotesi è irrealistica, mentre la seconda è ciò che verosimilmente accadrà. Non basta ovviamente cedere Singo, Verdi e magari Linetty o Vojvoda per avere un budget sufficiente senza sacrificare uno fra Schuurs e Ricci. E allora chi dei due? La risposta è inevitabilmente Schuurs perché il suo addio creerebbe meno problemi a Juric visto che c’è Buongiorno e poi prendendo un altro centrale si ricreerebbe la possibilità di adottare soluzioni differenti, a seconda dell’avversario e dei momenti delle partite, con Alessandro al centro della difesa oppure da braccetto a sinistra e con Perr in mezzo o in posizione di braccetto destro poiché nel reparto ci sono anche Zima, Djidji e Rodriguez e pure il giovane N’Guessan, ancora acerbo per la Serie A, ma che può fare passi avanti restando in rosa. Decisamente più difficile, e forse anche più dispendioso, sarebbe sostituire Ricci.
E allora sotto con la cessione per poi completare la squadra. Juric dice che ci vuole pazienza, ma manca un mese alla fine del calciomercato, chiuderà i battenti venerdì 1 settembre alle ore 20, e la prima partita ufficiale, i trentaduesimi di Coppa Italia, sarà il 14 agosto alle ore 20,15 allo stadio Grande Torino Olimpico contro la vincente tra Feralpisalò e Vicenza (questo match si disputerà giovedì 6 agosto alle ore 20) e il campionato per i granata inizierà lunedì 21 agosto alle ore 18;30 in casa contro il Cagliari. E prima della chiusura del mercato ci sarà un’altra gara quella con il Milan a San Siro sabato 26 agosto alle 20,45. Mancano quindi 14 giorni alla Coppa Italia e 21 all’esordio in campionato e il tempo non va sprecato nell’attesa di tirare il prezzo nel vendere e nel comprare, per carità ottenere il massimo dalle cessioni e cercare di risparmiare negli acuisti ci sta eccome, però senza eccedere e rischiare che le trattative saltino e soprattutto che sfumino le prime scelte per completare adeguatamente l’organico.
Come ha detto Juric: “Dipende dalle decisioni della società".