Juric paladino del futuro del Toro: lui ha alzato l’asticella, ma adesso dipende dalla società quindi da Cairo
Non si può ignorare quello che sta ripetendo Juric in modo assolutamente garbato, ma fermo e deciso: “L’asticella si è alzata, ma adesso il futuro del Torino dipende da quello che può fare o decide di fare la società”. Ormai le parole del tecnico granata sono diventate un mantra dolce alle orecchie dei tifosi, ma forse meno a quelle del presidente Cairo e di certo sono un ronzio che incessantemente rimbomba nella testa del direttore tecnico Vagnati.
Da inizio stagione quando Juric aveva detto che il Torino era da 5 ora valuta la squadra da 6/6,5 certificandone i progressi fatti, ma è evidente che non si accontenta e vorrebbe poter fare di più. Per questo ripete che cosa si dovrebbe fare per andare oltre il 10° posto, che è stato un passo avanti rispetto alle ultime due stagioni con salvezze arrivate sul filo di lana, ma che a lui come ai tifosi non bastano. E così come aveva già fatto alla vigilia della partita con il Napoli ieri dopo la sconfitta di misura lo ha ribadito: “Pensando con tranquillità e bene a tutte le cose è stato un anno altamente positivo e siamo al 6/6,5. Abbiamo posto le basi, mettiamo così. E adesso veramente dipende da quale strada vuole prendere la società: questo è chiaro. Vuole essere ambiziosa, fare cose e prendere un tipo di giocatori è una cosa oppure fare altro, io non lo so. Però la squadra ha fatto veramente tanto per disputare un campionato del genere. Io devo ringraziare i ragazzi perché non hanno mai mollato e reputo la stagione molto, molto positiva pensando a quello che è stato il passato, ma so altrettanto, ed è la mia netta sensazione, che questa piazza chiede di più. E’ così. Non so se c’è una logica in questo, se è per la storia, ma è chiaro che questo pubblico, questa Città chiede di più. Un anno di nuovo al 10°, 12°, 13° posto non sarebbe un successo come quest’anno. L’asticella si è alzata, secondo me. Adesso dipende da quello che può fare o decide di fare la società”.
Non c’è bisogno di interpretare le parole di Juric perché sono cristalline: l’attuale squadra di più non può fare per cui se nella prossima stagione si vuole andare più avanti del 10° posto bisogna prendere dei giocatori che ne innalzino la qualità.
Alla fine del campionato mancano due partite, ma in casa Torino non è ancora stato fatto un incontro nel quale si stabiliscono le linee guida per il mercato. Linee guida che Juric ha perfettamente in testa: "Il mio modo di giocare tutti lo conoscono e tutti hanno visto cosa si deve fare. Il lavoro è trovare i giocatori per questo tipo di gioco che io considero moderno. Servono giocatori dinamici che facciano le due fasi (difensiva e offensiva, ndr). Tutto gira attorno a questo. Se si sbaglia a scegliere i giocatori allora diventa difficile. Non si tratta neppure tanto di una questione economica, ma proprio di qualità e vedere ciò che serve. Posso dire che a Verona è stato fatto alla grande secondo me e adesso dobbiamo vedere se si riesce a farlo anche qui. Indovinare i giocatori giusti nelle posizioni giuste. Se si vuole migliorare dobbiamo cambiare dove c’è ancora margine di miglioramento. Ancora non abbiamo affrontato per bene tutti questi argomenti”.
Cairo e Vagnati è chiaro? Che cosa volete fare o, per essere più precisi, presidente Cairo quali sono le sue intenzioni?