Juric, compleanno con colpo di mercato? La pazienza del mister ha un limite
Già, un limite peraltro tutt'altro che difficile da oltrepassare, a occhio. Quarantasei anni compiuti oggi per Ivan Juric, che difficilmente ricorderà questo compleanno come uno di quelli professionalmente più felici della sua vita. Certo, il gioco, in casa Toro, a partire dalla prima di campionato, si è visto: emerse le idee del tecnico croato, complessivamente soddisfacente il rendimento generale della squadra. Ma l'annoso problema dei gol subiti nel finale di gara, un macigno sulle sorti del Toro fin dalla coda dell'era Mazzarri, dunque da ormai quasi due anni, permane; e, per una squadra che non può che puntare - ora più mai, con Belotti o sul piede di partenza o in via di permanenza obtorto collo - innanzitutto alla salvezza, si tratta di un problema potenzialmente letale, rispetto alle sorti conclusive di una stagione partita tra una montagna di dubbi e perplessità. Veicolata, inutile negarlo, da carenze piuttosto oggettive.
Con ancora una decina di giocatori circa in possibile partenza, tra nomi centrali nella rotazione la cui sostituzione sarebbe essenziale (Izzo, Rincòn, forse Verdi e Baselli, oltre naturalmente alla vicenda Belotti da tenere d'occhio), esuberi veri e propri (Edera, Millico, Iago, Lyanco), e vie di mezzo (Segre, Zaza), il birthday boy è dunque ancora in attesa di un numero consistente di innesti. Tra le solite piste (da Messias a Walukiewicz, da Gigot a Chiquinho, passando per sogni probiti come Amrabat, Kabak, e Manolas), le nuove necessità che possono ancora presentarsi, e le occasioni last-minute. E chissà che il regalo di compleanno, per migliorargli l'umore e i festeggiamenti, non arrivi proprio entro la fine della giornata in corso.