Insensato gettare la croce su Buongiorno: ha commesso un’ingenuità, ma non è un anti-sportivo o uno che non onora la maglia del Toro

08.02.2022 10:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Alessandro Buongiorno
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Alessandro Buongiorno
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I fatti sono tali e sono innegabili, ma l’interpretazione in alcuni casi è eccessiva e ridicola figlia di chi parla o scrive senza conoscere chi è Alessandro Buongiorno, meglio sarebbe prima informarsi approfondendo sulla carriera del giovane difensore del Torino. L’episodio incriminato è l’uscita dal campo a causa di una botta presa nella gara con l’Udinese: si è tolto la maglia quando ancora era all’interno del rettangolo di gioco e ha fatto un gesto all’arbitro chiedendo l’ammonizione, che avrebbe comportato la squalifica per un turno visto che era in diffida, senza ottenerla, e poi accomodatosi in panchina ha avuto un gesto di stizza. Per dipingere il quadro completo della situazione, Buongiorno aveva giocato bene sostituendo Bremer, il leader della difesa e in assoluto il miglior giocatore del Torino in questa stagione, in un ruolo che non è proprio il suo da centrale nel terzetto difensivo, lui di solito agisce nel centro-sinistra, e se non bastasse nei giorni precedenti la gara aveva accusato un problema all’adduttore. Questi i fatti.

Buongiorno è un ragazzo di 22 anni cresciuto nel Torino e poi andato a farsi le ossa altrove e infine ritornato alla base dove da due stagioni a questa parte sta lavorando sodo per diventare un buon giocatore di Serie A e sta ottenendo risultati positivi. E’ un ragazzo serio, educato, è uno studente universitario, il classico senza grilli per la testa che pensa al presente e al suo futuro. E’ legato al Toro e non ha mai disonorato la maglia granata. Non ha mai avuto atteggiamenti spocchiosi o superficiali. Per cui l’episodio di domenica a Udine è da classificarsi come un’ingenuità. Dettata anche dal fatto che la botta che aveva ricevuto e l’aveva costretto a lasciare il campo di gioco probabilmente gli avrebbe impedito di essere al cento per cento disponibile per giocare la partita successiva, quella con il Venezia, e nella seguente ci sarebbe stato il derby e per uno cresciuto a pane e Toro saltarlo è impensabile per cui tra la frustrazione di dover suo malgrado abbandonare il campo e l’idea del match con la Juventus ha finito per commettere una sciocchezza.

Di certo Alessandro ha riflettuto sull’episodio e compreso che non ha agito nel migliore dei modi preso dalla concitazione del momento e si può mettere la mano sul fuoco, senza bruciarsi, che in futuro un’ingenuità di questo tipo non la commetterà più. Quanto accaduto gli permetterà di crescere ulteriormente. Gettargli la croce addosso quindi non ha alcun senso ed è ridicolo pensare che sia un anti-sportivo o che non onori la maglia del Toro.