Il tormentone rinnovo o no di Belotti ha un senso se alla fine a trarne vantaggio sarà il Toro
Belotti alla fine resterà al Torino oppure andrà via cercando gloria altrove? Dire oggi che cosa accadrà è impossibile. Da una parte essendo lui il giocatore più importante della rosa pensare che vada via per molti è inaccettabile tanto più che c’è il timore che sia difficile che venga sostituito con un altro attaccante di buon livello poiché in questi anni se non ci fosse stato lui a segnare il Torino avrebbe navigato in acque ancora più agitate e molto più limacciose di quelle dell’ultimo periodo. Dall’altra in molti pensano che sarebbe giusto che andasse via e si accasasse in un club che ha ambizioni superiori e che lo gratificasse anche economicamente più di quanto possa e voglia quello granata.
Vedendo poi la cosa anche da un’altra prospettiva, al Torino Belotti è titolare inamovibile e nessuno pensa lontanamente di metterlo in discussione neppure quando ha qualche periodo di appannamento, anche perché a lui non ci sono alternative. Andando, invece, in squadre che hanno obiettivi maggiori il “Gallo” non sarebbe più il numero uno, ma diventerebbe uno degli attaccanti e dovrebbe iniziare a sgomitare per assicurarsi il posto e per quanto possa essere accolto come un buon giocatore non sarebbe sicuramente l’idolo com’è al Torino, magari con il tempo e soprattutto a suon di prestazioni e ancor più di gol lo diventerebbe però non è cosa certa. Lui poi confrontandosi con una realtà completamente diversa riuscirebbe ad adattarvisi? Un conto è giocare in Nazionale e riuscire a ricavarsi un posto di primo piano e un altro è farlo in un club dove le dinamiche essendo quotidiane sono molto differenti e anche la pressione. Se Belotti oggi fosse al Milan come se la caverebbe con uno come Ibrahimovic? Se fosse all’Inter come interagirebbe con Lukaku e Lautaro Martinez? Se fosse alla Juventus con Cristiano Ronaldo che cosa farebbe? Si tratta ovviamente solo di esempi, ma il ragionamento va fatto e lo deve fare anche lui. Così come se andasse all’estero riuscirebbe ad adattarsi visto che uno come Immobile, sempre per fare un esempio, non ci è riuscito eppure una volta approdato alla Lazio ha poi trovato la sua dimensione?
Detto tutto ciò, però alla fine quello che conta veramente è solo il bene del Toro. Anche i grandi giocatori e capitani del passato granata prima o poi quasi tutti sono andati via. I cicli finiscono per tutti e nel calcio di oggi le bandiere, nel senso, anche romantico, e più stretto del termine non esistono più e forse con Totti si è arrivati all’epilogo. Ragionando anche in modo distaccato per cercare di essere più lucidi e forse anche un po’ cinici, Belotti può regalare al Toro quelle soddisfazioni che in tanti vorrebbero vivere? Alla luce di ciò che si è visto finora se non gli si costruisce intorno una squadra abbastanza forte non parrebbe. La cessione di Belotti permetterebbe al Torino di guadagnare una cifra consistente? Sicuramente non sarebbero incassati famosi 100 milioni della clausola rescissoria e quasi sicuramente neppure gli 80 o giù di lì che il Milan provò ad offrire un po’ di tempo fa. Oggi forse la quotazione si aggirerebbe intorno ai 50 e dopo un Europeo giocato da Belotti ad alti livelli. Varrebbe la pensa cederlo per una cifra simile? Il Torino sarebbe capace di trovare un degno sostituto del “Gallo” scandagliando per tempo e bene i vari campionati e individuando l’attaccante giusto? E soprattutto una tale cifra sarebbe da Cairo totalmente reinvestita per fondare un nuovo ciclo che non finisca per naufragare come quelli degli ultimi anni pur con Belotti in squadra? Il vero tormentone forse non è sul futuro di Belotti se resta o va via, ma su quale futuro spetta al Toro con o senza Belotti.