Il Torino nell’amichevole con il Nizza avrebbe ai punti meritato più della sconfitta di misura. Continuano a mancare i giusti rinforzi a Juric

31.07.2022 11:45 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Dall'inviata a Nizza Elena Rossin
Il Torino a Nizza
Il Torino a Nizza
© foto di Elena Rossin

Quel gol di Stengs a dodici minuti dalla fine ha premiato il Nizza e fatto chiudere al Torino il ritiro estivo con una sconfitta, così come era stato nella prima amichevole con l’Eintracht Francoforte quindici giorni fa. Ma tra queste due sconfitte c’è molta differenza non solo perché in mezzo ci sono state le vittorie con il Mlada Boleslav, il Trabzonspor e l’Apollon Limassol, bensì perché Juric ha fatto lavorare molto i suoi giocatori cercando di tirare fuori da ognuno di loro quanto può dare e amalgamandolo poi in modo che la squadra sia tale in campo. Certo c’è ancora molto da fare soprattutto perché mancano giocatori nei ruoli chiave visto che il mercato finora ha portato una marea di chiacchiere e qualche trattativa abbozzata, ma non conclusa con firme e contratti depositati in Lega. E’ vero che sono arrivati i giovani Bayeye e Radonjic, ma trattasi di due ragazzi al più di prospettiva e anche l’acquisto definitivo di Pellegri, dopo il prestito dello scorso campionato, non può bastare perché, purtroppo, Pietro ha avuto problemi fisici che lo hanno tolto dai giochi, come è accaduto spesso negli ultimi anni. Ora è in fase di avvicinamento a tornare a disposizione e si spera che i suoi tormenti siano finiti. Però resta il fatto che i giocatori che non fanno più parte del Torino, Bremer, Belotti, Praet, Mandragora, Pobega e Brekalo non sono ancora stati sostituiti e alla prima partita ufficiale, la Coppa Italia, mancano sei giorni e alla prima di campionato tredici. Già intanto il calciomercato chiuderà il 1° settembre, anche le altre società non è che abbiamo fatto chissà quali acquisti e poi in generale nessuno ha soldi da spendere e tutti chiedono cifre esorbitanti per cedere i proprio calciatori.    

Tornando alla partita con il Nizza, il Torino ai punti avrebbe meritato magari non di vincere, ma almeno di pareggiare. I granata infatti hanno avuto un maggior possesso palla, soprattutto nel primo tempo, e hanno creato più occasioni da gol. Avrebbero anche segnato con Singo, ma la rete è stata annullata per fuorigioco. Azione che però ha dimostrato che il lavoro fatto in ritiro è servito: Linetty e Lukic si sono mossi bene e anche lo stesso Singo si è fatto trovare pronto. Prova che ci sono automatismi, i giocatori granata stanno assimilando gli schemi, anche se non sempre li eseguono al meglio e allora sì che si sentono le urla di Juric. Il Torino ha creato anche altre occasioni con Aina, Radonjic, Rodriguez e Ricci e ha pure a tratti dominato. La fase difensiva e quella offensiva, almeno fino al tiro in porta, ci sono seppur possano e debbano essere migliorate fra le altre cose nei cross che quando vengono fatti, poche volte, troppo spesso sono imprecisi. Il pressing, chiesto di continuo dal mister, viene fatto abbastanza bene, anche se non continuativamente e con l’intensità che vorrebbe appunto Juric. C’è però un po’ di carenza sotto il profilo della fantasia, i cross latitano e persiste il problema di segnare. Ma si è visto Adopo che nel ruolo di centrale difensivo si sa destreggiare, gli manca un po’ d’esperienza nell’andare in anticipo sull’avversario e il colpo di testa non è il suo forte, caratteristiche più evidenti in Zima, ma come si era già visto con l’Apollon Limassol sa mettersi più al servizio della squadra più del compagno di nazionalità ceca. Questo ovviamente non significa che non serva un difensore centrale di spessore, ma solo che ci sono giovani che promettono bene. Rodriguez dà affidabilità. Ricci, magari ogni tanto commette qualche peccato di gioventù, ma sa farsi apprezzare. Singo, Aina, Linetty, Radonjic e Seck vanno a corrente alternata e alle volte azzeccano le giocate e in altre occasioni mancano di precisione e forse anche un po’ di concentrazione.

Ieri a Nizza c’erano il direttore tecnico Vagnati con il suo vice Moretti e anche il direttore operativo Barile, non il presidente Cairo al quale però viene sempre riferito tutto. La lite di mercoledì scorso tra Vaganti e Juric proprio sul mercato non ha ancora portato nuovi rinforzi che evidentemente servono perché si ha la sensazione, che tende alla certezza, che il mister difficilmente troverà ulteriori soluzioni con i giocatori che attualmente ha a disposizione che portino al Torino una maggiore fantasia e imprevedibilità dal centrocampo in avanti e la capacità di fare gol può essere aumentata solo con innesti di qualità e giusti. Cairo deve dare i soldi a Vagnati per metterlo nella condizione di prendere i giocatori che ha richiesto Juric.