Il Torino è un cantiere con tante incognite: la sconfitta in amichevole con l’Eintracht ne è la prova

15.07.2022 17:40 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Dall'inviata a Bad Wimsbach Elena Rossin
Il Torino è un cantiere con tante incognite: la sconfitta in amichevole con l’Eintracht ne è la prova
© foto di Elena Rossin

La prima uscita stagionale del Torino si è conclusa con la sconfitta per tre a uno da parte dell’Eintracht Francoforte, squadra vincitrice dell’ultima Europa League. I tedeschi, che hanno una settimana di preparazione in più, sono apparsi fin da subito molto più squadra di quella di Juric, sia dal unto di vista fisico c’sia da quello tecnico. L’allenatore del Torino ha schierato inizialmente Berisha, Izzo, Zima, Buongiorno, Singo, Lukic, Ricci, Aina, Edera, Radonjic e Sababria. Il neo acquisto Radonjic si è impegnato, ma è ancora inevitabilmente lontano dall’avere un’intesa con i compagni e gira a tratti a vuoto. Edera nel ruolo di trequartista, complice anche le assenze di Verdi e Seck, fermi per acciacchi fisici, ha provato a dare supporto a Sanabria, che però è risultato troppo isolato là davanti. Singo e Aina, assente Vojvoda per un problema a una caviglia, sulle fasce hanno fatto vedere un po’ di spinta, ma il numero di cross dal fondo resta sempre deficitario, un po’ come già accadeva nella scorsa stagione. Lukic e Ricci in mezzo al campo sono due note liete, come già avevano fatto vedere nel finale dello scorso campionato, ma  è impensabile che possano reggere il peso da soli servono rinforzi al più presto dal mercato. In difesa Izzo, Zima e Buongiorno hanno qualità e possono con il tempo dare anche di più, ma senza Bremer, destinato ad andare altrove, occorre un sostituto che diriga la difesa con autorevolezza come sa fare il brasiliano. In porta Berisha è destinato ad essere il titolare e può starci, ma patto che arrivi un centrale di comprovata qualità.

L’Eintracht ci ha messo nove minuti a passare in vantaggio con Touré, che partendo da centrocampo ha bruciato in velocità Radonjic e con un tiro da fuori area ha colpito la traversa e insaccato. Per il resto il Torino ha tenuto abbastanza botta, ma il possesso palla è stato appannaggio dei tedeschi che hanno manovrato con maggiore facilità. Non è mancata qualche incursione granata ad opera di Lukic, Buongiorno e Singo, che però non hanno prodotto veri pericoli dalle parti di Trapp.
Nella ripresa i cambi hanno spezzettato la partita e l’Eintracht ha incrementato il bottino prima con Lindstrom, ha ricevuto al limite dell’area e dopo aver puntato Buongiorno ha tirato con Milinkovic-Savic che ha respinto ma non ha potuto fare nulla sul tap-in, e poi con Alario, palla in area di Sow sulla quale ci è arrivato lesto Lindstrom che dal fondo ha serve Alario che ha dovuto solo appoggiare alle spalle di Vanja, prima che Horvath segnasse il gol della bandiera: dal limite di interno destro ha insaccato alle spalle di Trapp. E comunque anche nel secondo tempo i tedeschi hanno controllato il match senza affanni. Juric è passato anche al 4-3-3 per cercare una reazione da parte dei suoi, ma senza riuscire a trovarla. Milinkovic-Savic, Bremer, Linetty, Segre e poi Rodriguez, Bayeye, Horvath e Pellegri e a seguire Adopo, Garbett e Antolini non hanno cambiato l’inerzia della partita.

Juric ha molto da lavorare, ma i suoi sforzi potranno essere premiati solo se arriveranno nuovi giocatori di qualità: alla fine dello scorso campionato ne aveva chiesti dieci e al momento si è ritrovato con i soli Radonjic e Bayeye. E’ evidente che sono troppo pochi.