Il Torino e la questione gol: la soluzione può arrivare solo dal mercato
Puntare alla Conference League è un obiettivo che può essere nelle corde del Torino, però la squadra di Juric per centrarlo deve segnare di più e per farlo le serve un centravanti che sia avvezzo al gol. Sanabria è funzionale al gioco, ma segna molto poco e Pellegri che indubbiamente ha caratteristiche da prima punta e anche maggior fiuto per il gol, purtroppo, ha sempre qualche problema fisico che gli impedisce di allenarsi con continuità e di conseguenza di giocare settimana dopo settimana partite intere.
Nella prima parte di questo anomalo campionato, con il Mondiale che lo ha spezzato in due prima della fine del girone d’andata, il Torino in 15 gare disputate ha segnato 16 gol bottino che lo colloca per numero di reti al dodicesimo posto, in classifica è al 9°. Meglio hanno fatto Napoli (37 che è al 1° posto in classifica), Inter (34, 5°), Milan (29, 2°), Lazio (26, 4°), Juventus (24, 3°) e Udinese (24, 8°), Atalanta (22, 6°), Bologna (20, 11°), Salernitana (19, 12°), Roma (18, 7°), Fiorentina (18, 10°). E’ vero che i granata hanno una posizione migliore nella graduatoria generale di alcune squadre che hanno segnato un po’ di più (Fiorentina, Bologna e Salernitana), e anche di chi ha segnato uguale il Monza che è 14°, però questo non garantisce di superare la parte centrale della classifica.
Il più prolifico finora è stato Vlasic finito 4 volte sul tabellino dei marcatori, poi lo seguono Sanabria, Miranchuk, Radonjic e Lukic con 2 (1 su rigore) e Aina, Pellegri, Djidji e Linetty con 1. I due centravanti hanno realizzato in tutto 3 gol e i trequartisti 8 arrivando appena a 11. Troppo poco per garantire quel passo in avanti necessario per arrivare al piazzamento utile per la Conference League. E’ quindi evidente che serva reperire nel mercato un centravanti che nelle rimanenti 23 partite segni diciamo non meno di 11 gol, meglio se arrivasse a 15. Pensare di continuare la stagione solo con Sanabria e Pellegri vorrebbe dire non avere l’ambizione di puntare all’Europa. E sperare che magari le indagini in corso portino a penalizzazioni di altre squadre che stanno davanti favorendo quindi alla fine l’accesso a un posto in Europa sarebbe un azzardo che potrà anche risultare vincente, ma che confermerebbe solo che manca la vera intenzione di fare il salto di qualità.