Il Torino e Belotti stretti in un abbraccio che soffoca, ma un “Gallo” re del pollaio e un Toro rampante si potrebbero avere
Scampato pericolo, salvo clamorosi dietro front, che Andrea Belotti vada all’Inter visto che il club nerazzurro si è accordato con la Lazio per Correa. Ma questa vicenda deve far riflettere tutti. Già perché Belotti per l’Inter era il piano B, le parti in causa di certo lo sapevano però resta il fatto che i grandi club se cercano il “Gallo” lo fanno solo come alternativa ad altri giocatori. E qui si arriva al nocciolo della questione. Belotti per il Torino è un top player e il Torino per Belotti è il club che lo mette al centro del progetto tecnico. Un abbraccio stretto che però soffoca entrambi.
Il Torino sa benissimo che se cede Belotti da una parte non ricaverà cifre mirabolanti, con l’Inter c’era un accordo di massima per 15 milioni più bonus che li facevano diventare circa 20, e se preventivamente non avrà individuato un attaccante di talento e con testa e carattere giusti per fare il calciatore si ritroverà spuntato e comunque dovrà reinvestire l’intera somma o buona parte nel sostituto. Infatti il “Gallo” garantisce l’andare in doppia cifra e se l’annata è particolarmente positiva anche tendere ai 15 gol e forse di più, mentre altri no. Il rovescio della medaglia è che il Torino, inteso come società, non allestisce mai una rosa adeguata a supportare Belotti e a rendere la squadra competitiva in modo da poter lottare per accedere alla fase a gironi dell’Europa League. Belotti quindi non viene esaltato, semmai frustrato, e di conseguenza il Torino diviene per il “Gallo” una sorta di trappola dalla quale l’unica possibilità di evadere è svincolarsi a parametro zero. Poi però andare altrove, ovviamente in un club che gli garantisca di arrivare nei primi sei posti della classifica, significa per Belotti non essere più al centro del progetto tecnico con tutti i risvolti che ciò comporta. La situazione vista dalla prospettiva del Torino è che con Belotti il top player in attacco già c’è, e avendo Andrea 27 anni (28 li compirà il 20 dicembre) potrebbe averlo anche per i prossimi anni, ma non basta per garantire risultati di un certo livello e non è più neppure una fonte di guadagno particolarmente allettante venderlo se continuerà a giocare in una squadra mediocre se non scarsa.
Il connubio Torino-Belotti sembra una strada senza via d’uscita se non con una sconfitta per tutti, ma non lo è perché basterebbe, sempre che Cairo lo voglia, che il Torino allestisse una rosa completa e sufficientemente qualitativa in modo da esaltare Belotti circondandolo da compagni validi per avere un “Gallo” re del pollaio e un Toro rampante.