Il Torino dal mercato al responso del campo con l’obiettivo Europa

Cairo ritiene la squadra fra le più forti degli ultimi quarant’anni.
06.09.2017 11:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Il Torino dal mercato al responso del campo con l’obiettivo Europa
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il presidente Cairo, ieri sera presente a Reggio Emilia per assistere alla partita dell’Italia con Israele valida per la qualificazione ai Mondiali in Russia di giugno-luglio prossimi, ha detto che la sua squadra di quest’anno: “E’ uno dei Toro più forti non so se degli ultimi 20, 30 o 40 anni”. Chissà se avrà ragione il presidente granata? Se il Torino arriverà terzo o secondo in campionato ovviamente sì, infatti, ventisei anni fa nel 1992 si piazzò al terzo posto, trentatré primavere fa secondo nel 1985, trentotto anni fa terzo era il 1980 e quarant’anni fa secondo nel 1978. Anche se vincerà la Coppa Italia il presidente Cairo avrà ragione, l’ultima fu nel 1993 ventisei anni orsono. Si potrà dire che questo è un Torino decisamente forse anche se arriverà a conquistare un posto utile per l’Europa League, quindi piazzandosi quinto o sesto-settimo, perché negli ultimi quarant’anni i granata hanno partecipato alle competizioni internazionali undici volte: 2014-2015 Europa League; 2002-2003 Intertoto; 1993-1994 Coppa delle Coppe; 1992-1993 Coppa Uefa, 1990-1991 Mitropa Cup (vinta); 1986-1987, 1985-1986, 1980-1981, 1979-1980 e 1978-1979 Coppa Uefa; 1977-1978 Coppa dei Campioni. A queste partecipazioni vanno aggiunti un Torneo Estivo nella stagione 1985-1986 e un Torneo di Capodanno 1980-1981.

Nel mercato estivo da poco concluso sono arrivati Sirigu, Ansaldi, Burdisso, N’Koulou, Rincon, Niang, Sadiq e Berenguer ai quali vanno aggiunti i ritorni di Ichazo, Bonifazi ed Edera e Milinkovic-Savic e Lyanco giunti già sul finire della scorsa stagione. Questi tredici giocatori vanno a completare il gruppo che già c’era ed era formato da De Silvestri, Moretti, Molinaro, Barreca, Baselli, Acquah, Obi, Valdifiori, Gustafson, Falque Belotti, Ljajic e Boyé. Questi ventisei giocatori sotto la guida di mister Mihajlovic dovranno dimostrarsi all’altezza ed essere superiori o almeno di pari forza a Gillet, Padelli, Lys Gomis, Berni, Darmian, Glik, Rodriguez, Masiello, Barreca, Bovo, Moretti, Maksimovic, Pasquale, Cerci, Gazzi, Basha, Farnerud, Vives, El Kaddouri, Meggiorini, Barreto, Immobile, Larrondo più Danilo D’Ambrosio, Brighi, Bellomo e Filippo Scaglia che andarono poi via nella sessione di mercato di gennaio e a Vesovic, Tachtsidis e Kurtic arrivati invece a gennaio che nella stagione 2013-2014 si piazzarono settimi in campionato e riportarono il Torino in Europa, grazie, va sempre ricordato, alla mancata licenza Uefa al Parma e in virtù che la Coppa Italia fu vinta dal Napoli che disputò la finale con la Fiorentina, entrambe le squadre in campionato si erano già collocate in posti utili a disputare le competizioni internazionali. Il campo dirà quanto è competitivo l’attuale Torino e se è più forte delle altre concorrenti per l’Europa League.