Il rinnovo del contratto a Maxi Lopez è una priorità

Il Torino ha un’opzione per tenere Maxi Lopez, ma va esercitata entro il trenta giugno, altrimenti l’attaccante può accasarsi altrove a parametro zero. Le parti si sono già incontrate senza trovare un accordo.
01.05.2015 11:15 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Il rinnovo del contratto a Maxi Lopez è una priorità
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Sette gol, quattro in campionato e tre in Europa League, potevano essere otto se l’arbitro Gervasoni avesse convalidato la rete di Maxi Lopez al Palermo, sono il biglietto da visita dell’argentino. Tutti gol importanti perché in campionato hanno portato punti, la rete della vittoria con il Cesena, quelle dei pareggi con la Roma e con il Palermo e quella iniziale della vittoria sul Parma e in Europa League la qualificazione agli ottavi con le tre reti rifilate all’Athletic Bilbao. Un attaccante che ha fatto tutto ciò e che si è integrato in tempi record e alla perfezione, e nelle prossime cinque partite di campionato potrà incrementare ancora il suo bottino per la gioia e le fortune del Toro, va tenuto ben stretto. Non è passato inosservato agli altri club che da quando ha iniziato ad indossare la maglia granata Maxi Lopez ha messo alle spalle un periodo non proprio brillante, fatto più di  ombre in campo e illuminato fuori dal terreno di gioco più che altro dal gossip riguardante il rapporto con l’ex moglie.

 

Il Torino può tenersi stretto il giocatore per il prossimo anno semplicemente mettendo una firma sul contratto entro il trenta giugno, senza neppure dover rinegoziare i termini degli accordi e spendendo una cifra tutto sommato non particolarmente onerosa per il mondo del calcio, seicentomila euro. Però è chiaro che una mossa unilaterale, malgrado sia stata concordata a gennaio quando Max Lopez passò dal Chievo al Torino, non è il miglior modo per prolungare un rapporto iniziato bene per entrambe le parti. Un ritocco a salire dell’ingaggio e un bi o triennale sarebbe auspicabile e farebbe felice tutti. Maxi Lopez ha già detto che vorrebbe restare al Torino, ma con la stessa onestà e chiarezza ha anche puntualizzato che con la società granata si è già incontrato per prolungare il contratto, ma che un accordo non è stato raggiunto e che la distanza fra la richiesta e l’offerta è ampia. C’è indubbiamente il tempo per far si che la trattativa vada in porto, ma non va sprecato altrimenti dal primo luglio il giocatore è svincolato e c’è da giurarci che gli arriveranno offerte allettanti, che magari sono già state fatte pervenire al suo procuratore Fernando Cosentino.

 

A parità di condizioni Maxi Lopez resta al Torino perché si trova bene con l’ambiente e si è integrato perfettamente negli schemi di gioco di Ventura e con i compagni, dimostrando di poter far coppia con profitto con qualsiasi altro attaccante, anche se quando ci sono in campo lui e Quagliarella si ha sempre la sensazione che il Torino riesca a rendersi maggiormente pericoloso per gli avversari. Indubbiamente Max Lopez preferirebbe partire più spesso titolare, ma non fa storie se il mister manda in campo qualcun altro e gli concede il più delle volte l’ingresso nel secondo tempo com’è avvenuto in nove partite (Cesena, Inter, Sampdoria, Cagliari, Napoli, Lazio, Roma, Sassuolo e Palermo) su quattordici (Fiorentina, Udinese poi sostituito al 66’, Parma, Atalanta fino al 55’ e Juventus in campo per 61’) in campionato. Mentre in Europa League nelle due gare con l’Athletic Bilbao ha giocato dall’inizio, ma in entrambe è uscito prima della fine (72’ e 73’) e nelle successive due con lo Zenit San Pietroburgo nella prima è entrato nel secondo tempo (74’) e nella successiva ha giocato tutta la partita.

 

Maxi Lopez è un giocatore importante per il Torino che in fatto di attaccanti per la prossima stagione deve incrementare il reparto perché Barreto ormai da lungo tempo non viene più neppure convocato e dovrà essere piazzato altrove e non sarà facile visto che da anni tra infortuni e rendimenti quasi nulli è fuori dai radar, Larrondo è in prestito al Tigre e anche lui non rientra nei piani del Torino e Amauri ha trentaquattro anni. Quagliarella, Martinez e Maxi Lopez non bastano per affrontare il solo campionato e la Coppa Italia, figuriamoci se il Torino dovesse giocare anche l’Europa League, se poi non dovesse esserci anche l’argentino perché va ad accasarsi altrove il reparto sarebbe da rifondare. Ne varrebbe la pena per risparmiare un po’ di euro perdere un attaccante che segna e fa segnare i compagni di reparto e che sarebbe ben felice di restare per magari spendere soldi su un giocatore scommessa?