Il perdurare dello stallo sui giocatori in uscita sta penalizzando oltremodo il Torino

10.08.2021 08:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Cairo e Vagnati
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Cairo e Vagnati
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Che Vagnati avesse un compito arduo nel dover collocare altrove i giocatori che non rientrano più nel progetto tecnico non c’erano dubbi, ma che a quaranta giorni, oggi il quarantunesimo, dall’inizio del calciomercato alla voce cessioni risultino solo Meïté al Benfica per 7 milioni, Boyé all’Elche per una cifra che sta tra 1,6 e 2 mln, Sirigu mandato via dopo la rescissione e senza incassare nulla, Nkoulou per fine contratto come Ujkani e Bonazzoli, Murru e Gojak rispediti in assenza di riscatto rispettivamente a Sampdoria e Dinamo Zagabria, più qualche euro incassato dalle collocazioni dei giovani Freddi Greco (Pordenone), Ferigra (Las Palmas), Damascan (Sepsi), Onisa  (Pordenone), Sportelli (Pro Patria) rende il mercato del Torino in uscita deficitario. E lo è tanto più per lo stallo di trattative come quella per Lyanco al Betis Siviglia e al fatto che non si riescano a piazzare da nessuna parte Zaza, Falque, Baselli, Linetty e Djidji. E che neppure ai giovani Segre, Millico, Rauti e Celesia siano ancora state trovate squadre che li portino a completare il percorso di crescita, solo Celesia pare in procinto di accasarsi all’Alessandria.

Al deficit dovuto a parecchi giocatori in rosa che hanno poco o nessuno spazio e ai mancati incassi si aggiunge, cosa decisamente più grave, che il mercato in entrata é bloccato proprio per questi motivi. Pjaca, Berisha, Warming e Stojkovic non bastano come rinforzi. E lo sanno anche le pietre e pure il presidente Cairo che a Juric servono un difensore centrale che sia l’alternativa a Bremer, un centrocampista capace di interrompere il gioco degli avversari e far ripartire immediatamente la squadra e un trequartista di ruolo e in caso di addio di Belotti un attaccante prolifico. Da più o meno tempo si parla di Messias, Orsolini, Amrabat, Pezzella e anche dei vari Brekalo, Vuskovic, Eray Comert e chi più ne ha ne metta domenica c’è la Coppa Italia e fra due sabati inizia il campionato e il Torino deve voltare pagina dopo due salvezze acciuffate all’ultimo. Juric con la sua grinta e determinazione da solo non può fare la differenza gli servono i calciatori per esprimere il suo gioco.