Il monito della gara dell’anno scorso a Udine: il Toro domenica deve fare una partita diversa
Poco più di tredici mesi fa, era il sedici settembre 2018, il Torino tornò dalla trasferta di Udine con un pareggio per uno a uno, con gol di de Paul (28’) e Meïté (49’), che lasciava l’amaro in bocca perché sapeva di punti abbandonati per strada e non solo per l’errore dell’arbitro Valeri che aveva fischiato un fuorigioco inesistente su segnalazione dell’assistente Caliari quando la partita era sullo zero a zero, fischio che impedì al Var d’intervenire perché avvenuto prima che la palla calciata da Berenguer varcasse la linea di porta. Infatti, l’amaro in bocca fu determinato anche, per non dire soprattutto, dalla superiorità nel possesso palla che ebbe il Torino (67 per cento), ma che non seppe sfruttare. L’Udinese passò in vantaggio sfruttando una ripartenza, dopo un contrasto tra Fofana e Meïté che poteva essere gestito meglio dal granata, e quando la squadra di Mazzarri a inizio ripresa pareggiò non seppe poi segnare il secondo gol pur schiacciando gli avversari nella propria metà campo spesso dentro la propria area con un pressing asfissiante. Sul gioco offensivo del Torino pesò l’assenza di Iago Falque che aveva iniziato la partita, ma l’aveva dovuta abbandonare dopo soli diciassette minuti per un problema al flessore della coscia destra, comunque in campo c’erano Belotti, Zaza (entrato al posto di Falque), Berenguer sostituito nel finale da Parigini, Soriano e Baselli, tutti giocatori che hanno nelle loro corde la capacità di andare al tiro in porta.
Il gran possesso palla del Torino fu di fatto sterile poiché il gioco era prevedibile, abbastanza lento, non sempre le situazioni furono lette al meglio, impreciso alle volte nell’ultimo passaggio e in alcuni tiri in porta e l’intesa fra Belotti e Zaza quasi nulla. Tutti errori che la squadra di Mazzarri ogni tanto commette e lo fa troppo spesso con squadre alla portata, quest’anno già tre volte con Lecce, Sampdoria e Parma e lasciando stare il pessimo primo tempo con il Milan visto che poi la partita fu vinta. Ecco per questo il Torino domenica pomeriggio alla Dacia Arena dovrà giocare una partita facendo tesoro di quella dello scorso anno. Mazzarri sta provando il tridente formato da Falque, Belotti e Verdi, ma bisognerà vedere se lo utilizzerà e se lo farà dall’inizio o solo a partita in corso. Sulle fasce Ansaldi e l’altro posto se lo contenderanno De Silvestri, Aina e Laxalt, arrivato per ultimo stante la distanza per gli impegni con la Nazionale. In mezzo al campo restano due posti e per averli dovranno lottare Rincon (altro giocatore che è reduce da lunghi viaggi a seguito della convocazione in Nazionale), Baselli, Lukic e Meïté. Mentre per quel che riguarda la difesa non dovrebbero esserci sorprese davanti a Sirigu con l’utilizzo di Izzo, Nkoulou e Lyanco. Ma a prescindere dagli interpreti il Torino dovrà non solo approcciare bene alla partita, ma anche giocare con efficacia senza commettere errori evitabili e soprattutto segnare, anche se l’Udinese facesse muro davanti alla sua area. Una squadra che vuole giocare in Europa non può non riuscire ad avere la meglio su un avversario più modesto e che prova a difendersi con le unghie e con i denti.