Il modello base c’è con l’optional Belotti ma per l’Europa ci vuole la fuoriserie

Gli arrivi di Sirigu, Berenguer, Milinkovic-Savic e Lyanco non bastano e neppure la permanenza di Belotti è sufficiente per battere la concorrenza se non arrivano altri rinforzi di qualità.
29.07.2017 09:27 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Il modello base c’è con l’optional Belotti ma per l’Europa ci vuole la fuoriserie
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© foto di Federico Gaetano

Il Torino non è cambiato molto rispetto allo scorso campionato e questo costituisce la base sulla quale spiccare il salto verso l’Europa. Mister Mihajlovic è stato chiaro, giovedì quando ha fatto il bilancio sulla prima parte della preparazione estiva svoltasi a Bormio. “Sono molto soddisfatto del lavoro che stiamo facendo, dell’applicazione e dell’entusiasmo. Questa è la dimostrazione che il lavoro dell’anno scorso è servito. Il lavoro che avevamo fatto l’anno scorso è servito per conoscerci, a me per capire il mondo Toro e ai giocatori per sapere che cosa voglio da loro. Penso che abbiamo creato un bel gruppo e dato mentalità e cultura del lavoro e da ora in poi dobbiamo lavorare sui particolari. Nello specifico sui difetti da correggere e sulle cose positive che vanno migliorate ancora”. E ha continuato: “Partiamo avvantaggiati rispetto all’anno scorso perché il gruppo si conosce già e tutti conoscono i metodi di lavoro sanno quello che io voglio”.

L’allenatore è entrato poi nelle specifico sul gruppo e sulle prospettive. “Rispetto a due anni fa tutti i giocatori sono cresciuti. Sono arrivati un portiere d’esperienza e di valore (Sirigu, ndr) e tre giovani promettenti (Milinkovic-Savic, Lyanco e Berenguer, ndr). Sicuramente aspetto ancora altri rinforzi e se riusciremo a centrare i nostri obiettivi di mercato potremmo lottare fino all’ultimo per l’Europa League. La base è buona e per questo dico che partiamo più avanti dell’anno scorso”. E non ci sono dubbi che il progetto sia incentrato su Belotti, anche se c’è sempre la spada di Damocle che possa andare via e il mister ne è assolutamente consapevole. “Sono molto contento che il “Gallo” sia rimasto, poi però non so quello che succederà. E’ molto positivo che ci sia fra lui, me e la società un rapporto di grande stima, fiducia e affetto e non ci saranno mai ripicche e musi lunghi. Tutti lavoriamo per il bene del Toro e del “Gallo”. Ci siamo parlati e se dovesse andare via io non gli metterò i bastoni fra le ruote, lui è un giocatore del Toro e il presidente è stato chiaro e ha detto che non lo vuole vendere a meno che non arrivino i 100 milioni. Ho parlato l’altro ieri (martedì per chi legge, ndr) con il ragazzo ed è sereno, è dispiaciuto per essersi fatto male (lunedì durante l’allenamento ha accusato un problema muscolare di lieve entità che richiede qualche giorno di riposo e infatti non partecipa all’amichevole di questa sera con il Guingamp, ndr), ma è una cosa da poco. Belotti deve sapere che tutti gli vogliono bene e che tutti sono contenti se rimane e che nessuno gli lavora contro. Questo gli ho detto e perciò deve stare sereno, tranquillo e concentrato su ciò che deve fare in modo da cercare di ripetere la stagione dell’anno scorso. Penso che alla fine rimarrà e credo che lo pensi anche lui, ma nel calcio non si sa mai. Dovrà fare almeno 27 gol e poi magari l’anno prossimo andrà via”.

Al Torino mancano almeno tre giocatori ha detto chiaramente Mihajlovic insistendo sul concetto: “Ci mancano ancora tre giocatori, almeno tre. Ci mancano giocatori in ogni reparto. Adesso siamo messi peggio in attacco perché Belotti è indisponibile e Berenguer è appena arrivato. Praticamente siamo contati, ma lo sapevamo. Ma anche a centrocampo e in difesa. Ci serve almeno un giocatore per reparto”. L’Europa League per il Torino non è una chimera, ma per conquistarla ha evidentemente bisogno di altri rinforzi di qualità. Belotti è un optional che impreziosisce molto la squadra, ma da solo non basta e lo si è visto lo scorso campionato, infatti, i suoi ventisei gol anche sommati a quelli di Falque e Ljajic e degli altri non hanno permesso di lottare fino alla fine per l’Europa League. Per riuscirci quest’anno e battere la concorrenza di Lazio, Fiorentina, Atalanta e magari di qualche altra squadra rivelazione della stagione serve di più, a Cairo l’onere e l’onore di trasformare un modello base con già l’optional Belotti in una fiammante e rombante fuoriserie.