Il futuro di Cerci legato allo sviluppo del vertice Galliani-Pradè
Ieri Adriano Galliani e Daniele Pradè si sono incontrati per parlare di mercato e fra gli altri argomenti anche di Alessio Cerci. Questa è una notizia che agita e non poco i tifosi del Torino perché l’esterno ha dimostrato che sotto la guida di Ventura rende al meglio. Al Milan interessa Alessio quindi Galliani si è mosso in tal senso e poiché il giocatore non rientra nei piani della Fiorentina è chiaro che le due società non hanno difficoltà ad accordarsi per un passaggio in rossonero di Cerci, il nodo è solo sul costo del cartellino, ma non rappresenta un problema. E’ chiaro che Galliani dovrà anche parlare con il Torino poiché Cerci è in comproprietà libera fra i viola e i granata, però il fatto che abbia già intavolato il discorso con il direttore sportivo viola la dice molto lunga. Una volta che il Milan si sarà accordato definitivamente con la Fiorentina potrà intavolare la discussione con il Torino e porre sul tavolo della trattativa soldi e contropartite tecniche, al Milan i giocatori che potrebbero essere utili al club di Cairo non mancano, avendone in abbondanza in tutti i reparti e potendo contare anche sul controllo dei cartellini di tanti giocatori parcheggiati in altre società.
Per il Torino perdere Cerci sarebbe un bel problema perché gli esterni sono il perno della manovra offensiva delle squadre di Ventura. Per quanto Alessio possa gradire la piazza granata è evidente che il Milan gli offrirebbe, magari di non essere titolare inamovibile, ma la possibilità di giocarsi il posto nelle gare di Champions League e di lottare in campionato per lo scudetto e Cerci non può lasciarsi sfuggire un’occasione di questo tipo, il ventitre luglio compirà ventisei anni e se non approda in un grande club adesso rischia di non arrivarci mai più. Allo stato attuale il Torino alla voce esterni non abbonda e non ne ha nessuno di proprietà, infatti Cerci e Stevanovic sono in comproprietà e Santana e Birsa in prestito, Menga è tornato al Lierse e Vives, unico di proprietà, non è un esterno di ruolo bensì un mediano che si adatta all’occorrenza sulla fascia, a queste considerazioni va aggiunto che Stevanovic non ha convinto e che andrà via. Quindi al Torino servono ben quattro esterni, due a sinistra e due a destra, di cui due titolari e due riserve. Solo riuscendo a trattenere Cerci il titolare a destra ci sarebbe sicuramente per il 9 luglio, primo giorno del raduno pre-campionato. Se mai Ventura si trovasse solo con Cerci come esterno sarebbe ben poco contento, per usare un eufemismo, figuriamoci se non ci fosse neppure lui. Per carità da oggi fino al nove luglio di tempo ce n’è più che a sufficienza per trovare non solo quattro esterni, ma per formare un’intera squadra, però tergiversare e protrarre le trattative per le lunghe non è proprio il caso: quaranta giorni sono tantissimi se ben utilizzati, altrimenti rischiano di trascorrere in un amen e diventare pochissimi.
Trovare gli esterni giusti non è assolutamente facile anche perché Ventura a destra vuole che il giocatore abbia come piede preferito il sinistro e a sinistra l’inverso, cioè che preferisca calciare di destro, in modo che abbia maggiore facilità ad accentrarsi, oltre a essere molto rapido, a saper saltare l’uomo, a giocare palla a terra e a smarcarsi e smarcare facendo i movimenti giusti. Le caratteristiche che devono avere gli esterni alti sono quindi tante e i calciatori che le hanno tutte o quasi tutte e che sono in linea con i parametri economici fissati dal Torino sono ben pochi e le società che li hanno se li tengono ben stretti oppure vogliono un bel gruzzolo per cederli. Non per nulla Cerci, che non rientrava nei piani della Fiorentina lo scorso anno, è stato dato al Torino in comproprietà alla cifra di 2,5 milioni di euro e dopo che ha disputato un buon campionato, approdando persino in Nazionale, pur continuando a non rientrare nei piani della società viola, al Torino sono stati richiesti 5 milioni per rilevare l’intero cartellino. C’è ben poco da dire purtroppo se Cairo vuole accontentare Ventura dovrà spendere e non poco, magari anche rivedendo o facendo una o più eccezioni sul budget per il mercato, altrimenti sarà il tecnico a dover cambiare il modulo in modo che sia più facile e meno costoso trovare i giocatori giusti.
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