Il Fila riaperto ai tifosi è cosa da Toro e la squadra ora deve buttare il cuore oltre l’ostacolo
Il filo sottile e invisibile che lega i giocatori ai propri tifosi può diventare una gómena (grosso cavo di canapa o di altro materiale usato in marina per ormeggio, rimorchio, e altro, composto di diverse corde attorcigliate, ognuna delle quali è formata in genere di tre trefoli) da rimorchio. E in questo momento giocatori e tifosi del Torino hanno bisogno reciproco di un legame saldo perché in palio c’è la possibilità di far ritornare il Toro in Europa. Non sarà facile, anzi. Ma è d’obbligo provarci.
Riaprire le porte del Filadelfia in modo che i tifosi possano assistere all’allenamento della squadra che ha raggiunto il 7° posto, trampolino di lancio per le coppe europee, è stata una mossa da Toro. L’ultima volta era accaduto lo scorso 4 maggio e prima nel recente passato un po’ a causa del Covid e delle difficoltà della squadra nel biennio 2019-2021 e in precedenza della non volontà da parte della società i cancelli del Fila erano quasi sempre serrati e solo molto, ma molto sporadicamente era concesso ai tifosi entrare. Oggi un primo passo è stato fatto e si spera che ne seguiranno altri perché solo così si ricrea quel feeling che è da sempre stato il motore che ha mandato avanti il Torino. Non ha importanza che i tempi siano cambiati e che ormai tutte le società di calcio tendano a blindare gli allenamenti perché il Torino non è un qualsiasi club: è unico nel suo genere, piaccia o non piaccia.
La squadra, come dice a ragion veduta mister Juric, non è stata costruita per arrivare alle posizioni che permettono di accedere alle coppe europee, ma l’andamento del campionato e il grande e duro lavoro svolto finora hanno fatto sì che ci sia una possibilità che quindi va appunto sfruttata. L’obiettivo di migliorarsi sempre, individualmente e collettivamente, che Juric ripete a modi mantra va però proprio nell’ottica di andare oltre. E per andare oltre serve tutto e il traino che può arrivare dai propri tifosi è quel quid in più, non è valutabile in termini scientifici, ma è indispensabile per gettare il cuore oltre l’ostacolo da pare dei giocatori in partita. Può essere innescato un circolo virtuoso: i tifosi trainano la squadra con il loro amore e la squadra alimenta la passione dei tifosi ottenendo risultati in campo. Non basta però il sostegno allo stadio, che da parte dei tifosi del Toro non è mancato neppure nei periodi più bui, serve anche quel contatto speciale e unico che avviene al campo d’allenamento se si permette ai tifosi di entrare.