Il Catania è l’avversario giusto per provare nuove soluzioni

La campagna acquisti granata sarà incentrata sulla permanenza o meno di Cerci e Immobile, ma comunque la mediana è il reparto che maggiormente dovrà essere potenziato, quindi va esaminato con cura in questo finale di stagione.
03.04.2014 13:30 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Il Catania è l’avversario giusto per provare nuove soluzioni
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Sfruttare i quarantadue punti raggiunti a sette giornate dalla fine del campionato è un’occasione ghiotta che va colta al volo in modo da ottenere tutte quelle indicazioni che sono fondamentali per costruire la squadra del prossimo anno. Che tante decisioni per il futuro del Torino passino dalla permanenza di Cerci e Immobile è scontato e proprio per questo è necessario iniziare a sperimentare soluzioni, tenendo conto che uno o anche tutti e due i giocatori il prossimo campionato potrebbero non più vestire la maglia granata. Ovviamente nessun tifoso si augura che ciò accada, ma non sono molte le probabilità che i due restino, diciamo che allo stato attuale è verosimile ipotizzare che Cerci sia ceduto, anche per accontentarlo e permettergli di giocare in un club con ambizioni superiori, e che Immobile resti per un’altra stagione, magari grazie al rinnovo della comproprietà con la Juventus.

 

Se le cose dovessero andare come ipotizzato pensare di trovare un sostituto di Cerci non è per nulla facile, quindi non sarebbe del tutto peregrino prendere in considerazione un cambio di modulo. Chiaramente non si potrebbe più sfruttare la spinta sulla fascia destra oggi garantita da Cerci e allo stesso tempo la squadra risulterebbe meno sbilanciata su questo lato, visto che a sinistra non c’è un giocatore con le stesse caratteristiche di Alessio. Le maggiori variazioni andrebbero fatte a centrocampo per non correre il rischio di intasare troppo gli spazi, per cui sarebbe utile capire chi fra i vari Basha, Kurtic, Gazzi, Tachtsidis, Farnerud e El Kaddouri, fermo restando Vives come regista arretrato, troverebbero una collocazione utile a interagire con gli esterni, al momento i soli Darmian e Vesovic visti gli infortuni di Masiello e Pasquale, e a raccordarsi con difesa e attacco. Questo non significa che nelle prossime sette partite Cerci debba essere relegato in panchina, sarebbe una follia e per di più ingiusta nei suoi confronti, ma spostare gradualmente il gioco coinvolgendo e responsabilizzando di più gli altri giocatori sarebbe un valido test finalizzato a comprendere chi di loro servirebbe maggiormente in caso di variazione di modulo.

 

Il Catania con il Torino si giocherà forse l’ultima chance di restare in serie A: solo una vittoria manterrebbe vive le speranze, qualunque altro risultato, malgrado i tanti punti ancora in palio, dopo la gara con i granata ne resteranno ancora diciotto, molto probabilmente prolungherebbe l’agonia senza dare vere garanzie di successo colto anche solo all’ultimo istante utile. Per questo motivo il Torino dovrebbe sfruttare l’occasione di avere di fronte un avversario che obbligatoriamente deve tentare il tutto per tutto e iniziare a sperimentare qualche nuova soluzione di gioco. E’ vero che il presidente Cairo ha detto che in queste ultime sette partite vorrebbe che la squadra conquistasse più punti possibile e la logica quindi spinge a mandare in campo sempre i giocatori migliori, capaci di sfruttare al massimo il sistema di gioco attuale ormai assimilato e memorizzato, però provare delle alternative non significa non puntare a incamerare punti, anzi dovrebbe essere un ulteriore stimolo. A prescindere dal futuro di Cerci e Immobile, il centrocampo è il reparto nel quale in estate la società dovrà mettere mano maggiormente per aumentarne il tasso tecnico e garantire una continuità di rendimento che non sempre si è verificata nel corso di questa stagione, senza una mediana di qualità il Torino non può aspirare seriamente a traguardi più ambiziosi del vivacchiare a centro classifica.