Il 10° posto non inganni: al Torino servono rinforzi e Cairo ascolti Juric
La vittoria sul Verona soddisfa per il risultato e il 10° posto raggiunto in classifica, ma non per la prestazione e non va dimenticato che l’espulsione di Magnani al 24esimo ha dato una mano al Torino. Pobega segnando e Milinkovic-Savic parando nel finale hanno poi permesso la conquista dei tre punti, ma resta un secondo tempo dove il Torino non ha fatto bene come ha detto lo stesso Juric: “Si doveva sfruttare meglio la superiorità numerica, non va bene soffrire così tanto”. Già perché il Torino va in difficoltà quando come ha affermato l’allenatore “rallenta il solito ritmo. Facciamo fatica perché perdiamo le nostre caratteristiche migliori. Non vinciamo più le seconde palle, i contrasti. Facciamo proprio fatica a gestire”.
La soluzione la indica lo stesso Juric: “Dovremo essere intelligenti a mettere i pezzi giusti per migliorare un’intelaiatura già buona”. Che l’intelaiatura sia buona non ci sono dubbi e l’essere passati dall’avere una delle difese più perforate della Serie A ad una delle più solide è un dato di fatto inconfutabile che ha contribuito a mantenere il Torino nella zona centrale della classifica e oggi a una partita dalla fine del girone d’andata i granata sono decimi. Ma non bisogna accontentarsi perché il Torino può fare meglio. La squadra ha un gioco aggressivo, pressa gli avversari, ma spesso finisce per vanificare quanto fa di buono quando arriva a ridosso o dentro l’area avversaria. Manca evidentemente qualche cosa manca e non basta pensare che magari prima o poi finirà la iella degli infortuni che hanno troppo spesso condizionato le scelte di Juric e anche ieri ad esempio Praet, uno che ha visione del gioco e giocate illuminanti, ha dovuto lasciare il campo per un fastidio al flessore, ma non dovrebbe essere uno stiramento ha detto nel post partita l’allenatore. Le alternative lo si è visto in Coppa Italia con la Sampdoria non sono all’altezza per cui solo dal mercato possono e debbono arrivare le soluzioni.
Cairo a fine partita ha detto a proposito del mercato: “Chiedete a Vagnati”. Già ma il direttore tecnico come può andare a fare la spesa se non ha i soldi? Che riesca a ricavarli vendendo prima chi non rientra nei piani tecnici, Baselli, Zaza, Izzo, Verdi e Rincon, è impresa ardua e se anche ci riuscisse ci sarebbe il rischio che abbia un budget solo a fine mercato, quando prendere qualche pezzo giusto è ancora più difficile che non all’inizio perché magari nel frattempo qualche giocatore indicato dall’allenatore si è accasato altrove. Ieri al Grande Torino c’erano 6.202 spettatori e va bene che fa freddo e che si è a ridosso del Natale e lo shopping impazza, ma una tale desolazione è in netto contrasto con il sostegno che comunque c’è per la squadra e per Juric. La questione è che la gente del Toro è stufa di al più vivacchiare e vuole una squadra competitiva, non per lo scudetto perché nessuno chiede l’impossibile, ma magari per competere per la Conferenze League sì. Se Cairo darà a Juric i pezzi giusti, non basta dire che Bremer e Belotti non andranno via a gennaio, c’è da scommetterci che anche al Grande Torino non ci saranno più gli spalti vuoti.