I tifosi chiedono giustizia per il Toro: basta subire torti arbitrali!
Se non siamo proprio alla classica goccia che fa traboccare il vaso poco ci manca, ormai la pazienza dei tifosi del Toro nei confronti della classe arbitrale è stata messa a dura prova, non solo la squadra ha il record europeo di dieci rigori fischiati contro a fronte dei quattro a favore, senza essere una formazione che attua un gioco particolarmente duro nei confronti degli avversari, ma è anche arrivata come un pugno diretto in piena faccia la decisione del giudice sportivo di punire Diop con tre giornate di squalifica per il fallo su Ekdal. Fallo avvenuto in mezzo al campo e con il giocatore del Cagliari posizionato alle spalle dell’attaccante granata che era intento a difendere la palla, avendo sì le braccia alzate e finendo per colpire con una manata il viso dell’avversario, ma sicuramente non intenzionato a fargli male, infatti non ha riportato alcuna conseguenza dall’episodio incriminato. Il giudice sportivo Gianpaolo Tosel, assistito da Stefania Ginesio e dal Rappresentante dell’Associazione Italiana Arbitri Eugenio Tenneriello, ha assunto le decisioni: “Squalifica per tre giornate effettive di gara a Diop Abou (Torino): per avere, al 43° del secondo tempo, a giuoco fermo, colpito un calciatore avversario con una manata al volto; infrazione rilevata da un Arbitro addizionale. Squalifica per una giornata effettiva di gara a Ogbonna Obinze Angelo (Torino): per avere commesso un intervento falloso su un avversario in possesso di una chiara occasione da rete”. Così si legge nel comunicato ufficiale riportato sul sito della Lega di serie A.
La squalifica per una giornata a Ogbonna è accettabile, quella per tre a Diop pare a dir poco uno sproposito, oltretutto il giocatore era da pochi secondi entrato in campo, quindi non poteva in precedenza aver già commesso altri falli sui quali l’arbitro aveva sorvolato o per i quali era già stato ammonito verbalmente. Da subito l’espulsione con rosso diretto era sembrata eccessiva, un giallo sarebbe stato sufficiente, figuriamoci la punizione di tre giornate di squalifica.
I tifosi del Toro non capiscono e chi segue e ama il calcio neppure. Se Diop fosse entrato in tackle scivolato con il piede a martello puntando alla gamba dell’avversario e gliel’avesse spezzata quante giornate gli avrebbero dato? In proporzione almeno la radiazione a vita. Nelle motivazioni si legge che il fallo è avvenuto a gioco fermo, ovviamente un’aggravante, se anche così fosse stato l’arbitro probabilmente aveva appena fischiato e nel concitato sviluppo del gioco è più che probabile che il calciatore del Torino non abbia fatto in tempo a immobilizzarsi come se fosse stato pietrificato per aver guardato il volto di Medusa.
I tifosi del Toro sono anche sconcertati perché ritengono che la società non si prodighi abbastanza per impedire che le ingiustizie condizionino la classifica della squadra. Ormai gli episodi di decisioni arbitrali che hanno danneggiato il Torino (con le immagini televisive sono facilmente controllabili da parte di chiunque) sono otto: 1) Torino-Cagliari 0-1, gol annullato a Bianchi per fuorigioco risultato inesistente; 2)Torino-Parma 1-3, doppia ammonizione per simulazione, inesistente, con conseguente espulsione di Sansone; 3 e 4) Torino-Milan 2-4, fallo in attacco di Pazzini su Masiello non sanzionato e rigore negato a Bianchi per un fallo di Yepes; 5 e 6) Udinese-Torino 1-0, rigore negato a Santana per fallo di Allan e rigore negato a Glik per fallo di Benatia; 7 e 8) Cagliari-Torino 4-3, rigore negato a Ogbonna per un fallo di Avelar e l’espulsione diretta di Diop per un fallo in mezzo al campo su Edkal. A questi episodi ne vanno aggiunti altri due: 1) Torino-Cagliari 0-1 rigore contro per un fallo di mano involontario di Glik; 2) Roma-Torino 2-0, rigore contro per un fallo molto dubbio di Ogbonna su Marquinho.
Ieri sul sito della società granata le parole del direttore generale del Torino FC Antonio Comi relative ai pochi rigori a favore concessi sono apparse alla maggior parte dei tifosi troppo blande: “I tanti rigori subìti sono numeri che fanno riflettere. E’ emerso che si tratta anche di un piccolo record europeo. L’anomalia non sta tanto nei tanti rigori subìti che potevano anche starci, ma nei pochi che ci sono stati attribuiti per avendo noi un gioco offensivo. Il Torino ha un rispetto istituzionale importante: nessuno si è mai lamentato. Viceversa deve emergere dal campo il fatto che il Toro è una squadra che gioca a calcio ed è in costante crescita: attraverso questo percorso dobbiamo raggiungere i risultati che ci siamo preposti, e ce la stiamo facendo. Si parla molto di fairplay: il Torino, per volontà del suo Presidente, ha voluto seguire questa linea. Riteniamo che questa sia l’arma vincente. Noi non ci sentiamo vittime. Credo debba esserci l’attenzione da parte di tutti, ma senza creare alcun clima ostile. Come Società noi abbiamo sempre parlato con i giusti toni: una volta l’ho fatto io in occasione di Torino vs Parma, un’altra Petrachi dopo la partita contro l’Udinese”.
I tifosi vorrebbero che la società prendesse posizione in modo deciso perché ritengono di essere stati defraudati di parecchi punti in classifica a causa di tutti questi episodi. Nessuno ritiene che i dirigenti del Torino debbano andare in televisione a urlare la loro ira o rilascino interviste al vetriolo contro gli arbitri e la Lega, ma che facciano pervenire a chi di dovere un dossier con le immagini che dimostrano al di là di ogni ragionevole dubbio che il Torino ha subito dei danni a causa di errate decisioni arbitrali sì. Che senso ha aver aumentato il numero degli assistenti degli arbitri se poi non corrisponde una maggiore giustizia in campo? Cairo è diventato consigliere di Lega, è chiaro che questa carica non deve portare favori al Torino, ma almeno serva a far sì che la squadra non sia danneggiata dalle decisioni del direttore di gara e dei suoi assistenti. Non è nel dna del Toro vincere facile, non si chiedono compensazioni sarebbe scorretto e disonesto, ma come in campo i giocatori devono dare tutto per la maglia così nelle sedi opportune la società deve saper far valere le sue ragioni perché ne va del corretto svolgimento di questo campionato e della credibilità del calcio italiano.