Gran lavoro per Petrachi: riserve molto valide da prendere e giocatori da piazzare
E’ bastato il primo quarto del campionato perché tutti si rendessero conto che l’organico del Torino non è sufficientemente adeguato per l’obiettivo Europa League. Infatti, i punti lasciati per strada fra la sesta giornata, partita con la Juventus il ventitré settembre, e la decima, gara con la Fiorentina il venticinque ottobre, dovuti parecchio anche, ma sia ben chiaro non solo, agli infortuni di Obi, Acquah, Barreca, Belotti, Lyanco e Anasaldi hanno evidenziato che le riserve non sempre, anzi quasi mai, si sono rivelate all’altezza di sostituire i titolari. Questo ha portato il Torino sull’orlo di una crisi che poteva compromettere la stagione, poi tra il ritorno al vecchio modulo il 4-3-3 e il recupero di quasi tutti gli infortunati la squadra granata si è ripresa prima vincendo con il Cagliari e poi disputando la miglior partita di questa stagione con l’Inter al Meazza e pareggiando. E’ evidente che nel mercato di gennaio il Torino dovrà intervenire per non correre il rischio di veder sfumare l’obiettivo stagionale a causa di mancanza di seconde linee valide.
Come si sa il calciomercato non va mai in vacanza e anche nei periodi in cui le trattative non sono ufficializzabili direttori sportivi, agenti dei calciatori e intermediari vari sono attivissimi. Petrachi, quindi, se ha il mandato ad agire da parte di Cairo ha un grandissimo lavoro da fare in vista della riapertura del mercato a gennaio tra riserve assolutamente da prendere e che siano valide e non i soliti esuberi altrui che prima ancora di integrarsi nel gruppo sono già ben poco utili a Mihajlovic e calciatori che si sono non rivelati all’altezza o hanno bisogno di giocare con maggiore continuità perché in granata trovano poco spazio in quanto chiuso da altri. Sul fronte delle entrate, non che il direttore sportivo del Torino non sappia fare il suo mestiere, ma ha bisogno di sufficiente money per aggiudicarsi le seconde linee che siano validi sostituti dei titolari, soprattutto serve denaro nel mercato di gennaio perché chi ha giocatori validi se li tiene ben stretti per non indebolire la propria rosa. Su quello delle uscite, alcuni giocatori non sono facili da piazzare se hanno la pretesa di restare in serie A e vorrebbero una squadra che oltre a mandarli in campo con una certa continuità non sia fra quelle che già a inizio del girone di ritorno hanno un piede o quasi in serie B.
Al Torino serve un vice Belotti, Sadiq nelle due partite e mezza che ha disputato con Crotone, Roma e Fiorentina ha dimostrato di essere ancora troppo troppo acerbo per sostituire il “Gallo” e Niang al momento deve ritrovarsi e poi forse si trova meglio a fare l’esterno piuttosto che il centrale d’attacco. Falque, Belotti e Ljajic sono un ottimo trio d’attacco, ma hanno bisogno di avere alle spalle sostituti adeguati nel caso dovessero dare forfait. Ecco che allora dovrà essere individuata in primo luogo una punta centrale che sia disposta a stare in panchina, ma che all’occorrenza possa sostituire Belotti senza che il Torino si ritrovi spuntato. Sempre restando nel reparto avanzato, Boyé in quasi un anno e mezzo in granata, purtroppo, ha palesato limiti sotto porta, di mira e caratteriali (troppo “molle”), che pesano per un attaccante e Berenguer in quasi quattro mesi non si è ancora adeguato ai differenti ritmi di lavoro rispetto a quelli che aveva nell’Osasuna ed è ancora distante da livelli adeguati per una squadra di serie A che lotta per l’Europa League. Discorso differente per gli altri due giovani Edera e De Luca che sono chiusi da colleghi ben più esperti, magari per loro è meglio andarsi a fare le cosiddette ossa da qualche altra parte per avere maggiori chance di giocare.
Oltre a un vice Belotti è indispensabile un altro centrocampista sia che il Torino scenda in campo con una mediana a tre sia che riproponga quella a due. Per Gustafson vale il discorso fatto per Boyé in quanto in un anno e mezzo non è riuscito a dimostrare di avere la caratura per essere una valida alternativa in una squadra della massima serie italiana che ha obiettivi ambiziosi. Valdifiori in un centrocampo a due non ha le caratteristiche giuste e Mihajlovic anche se schiera tre mediani se Obi e Acquah stanno bene e sono in condizione preferisce uno di loro per completare il trio formato da Rincon e Baselli, almeno così ha fatto con l’Inter al Meazza. Già qualche giorno fa l’agente di Valdifiori aveva detto che se il suo assistito non avesse trovati spazio con una certa continuità avrebbero ascoltato eventuali proposte in vista del mercato di gennaio in modo che Mirko possa trovare una squadra che lo faccia giocare di più. Con la spada di Damocle che, purtroppo, pende sempre sul capo di Obi dovuta alla sua fragilità muscolare è evidente che al Torino serve un altro centrocampista, tanto più se Valdifiori e Gustafson dovessero andare altrove.
In difesa, Bonifazi finora non ha mai giocato neppure un secondo e con Bursisso in grandissima forma, come ha dimostrato con l’Inter, e con i vari Lyanco, N’Koulou e Moretti per il ragazzo le possibilità di giocare sono ridotte al lumicino. Una sua cessione in prestito è auspicabile per evitare che perda una stagione accomodandosi a guardare il campo dalla panchina. Discorso differente per il ruolo di terzino sinistro, Barreca e Molinaro sarebbero sufficienti se Antonio non avesse problemi di pubalgia, carognosa e maledetta infiammazione muscolare che può condizionare negativamente la carriera di un giocatore. Ansaldi può essere utilizzato sia a destra sia a sinistra, ma avere a disposizione tre soli terzini, De Silvestri, Molinaro e appunto Ansaldi, più Barreca sub iudice per la pubalgia potrebbe rivelarsi un azzardo e far ritrovare Mihajlovic con la coperta corta in caso di eventuali squalifiche o acciacchi di qualche altro terzino.
Di solito a gennaio il Torino non fa determinati mosse in sede di mercato, ma quest’anno è arrivato il momento di cambiare strategia. A indurre Cairo a dare mandato e soldi a Petrachi per agire dovranno pensarci Mihajlovic e i giocatori mantenendo il Toro in lotta per l’Europa League, in caso contrario è sicuro che non arriveranno le riserve che servono.