Gran bella sfida tra Inter e Torino che finisce in parità: gol di Falque ed Eder

Pareggio giusto fra nerazzurri e granata. Icardi meno incisivo del solito. Belotti sta bene, anche se non è ancora brillante. Sirigu e Handanovic due veri numeri uno. Buon esordio di Burdisso.
05.11.2017 16:48 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Gran bella sfida tra Inter e Torino che finisce in parità: gol di Falque ed Eder
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71581 persone hanno rinunciato al pranzo della domenica per andare al Meazza ed assistere a Inter-Torino e hanno sicuramente fatto bene perché hanno visto un bello spettacolo. Le due squadre, pur avendo un tasso tecnico differente e a favore dei nerazzurri, si sono “battute” bene proponendo gioco e sviluppando manovre con buon ritmo per tutta la partita e il pareggio finale è stato giusto per ciò che si è visto in campo. Il livello agonistico è stato eccellente e in campo si è vista una lotta caparbia perché nessuno ci stava a perdere. L’Inter voleva tenere il passo del Napoli e tenere lontane le altre, Juventus e Lazio, il più possibile dalla vetta della classifica e il Torino che dopo essere ritornato alla vittoria con il Cagliari aveva l’intenzione di dimostrare a tutti che il momento di difficoltà è alle spalle e restare nella zona utile per lottare per l’Europa League.

Spalletti ha optato per la formazione che dà maggiori garanzie con Handanovic, D’Ambrosio, Skriniar, Miranda, Nagatomo, Vecino, Gagliardini, Candreva, Borja Valero, Perisic e Icardi. Mihajlovic ha continuato con il 4-3-3 che permette alla squadra di essere meno sbilanciata in avanti come, invece, accadeva con il 4-2-3-1. Esordio di Burdisso che con N’Koulou ha formato la coppia di centrali difensivi prendendo il posto di Moretti e a completare la difesa a protezione di Sirigu De Silvestri e Ansaldi, mentre a centrocampo Obi, Rincon e Baselli avevano il compito di dare equilibrio alle due fasi difensiva e offensiva con il venezuelano al centro per arginare Borja Valero e l’attacco formato dal trio Falque, Belotti e Ljajic. Le mosse dei due allenatori hanno dato i loro frutti con il Torino che si difendeva molto bene e nelle ripartenze metteva in apprensione la retroguardia nerazzurra, non sempre attentissima come già evidenziato in altre occasioni, e con l’Inter che è stata un po’ troppo imprecisa sotto porta e poi ha trovato Sirigu in grande giornata.

Doveva essere la sfida fra Icardi e Belotti, ma a decidere l’incontro sono stati Falque, che con un gran gol ha sbloccato il risultato e rallentato la corsa allo scudetto della squadra di Spalletti, ed Eder, che subentrato a Gagliardini (69’) ha pareggiato i conti. Belli entrambi i gol, ma una tirata d’orecchie va fatta alle difese che non sono state attente a impedirli. Ripartenza in velocità del Torino con Falque che si porta dietro Miranda e Gagliardini e poi si accentra e con ben cinque nerazzurri che lo circondano al limite dell’area trova lo spazio giusto per tirare mirando verso il primo palo e nell’angolino basso di sinistra mettendo fuori causa Handanovic (60’). Gran gol e Meazza che s’ammutolisce, tranne che per i sostenitori del Toro che esplodono di gioia. Anche il pareggio è pregevole. Perisic avanza sulla sinistra crossa facendo arrivare la palla a Icardi che preferisce non andare alla conclusione e servire Eder che in mezzo all’area, da ottima posizione, insacca (80’). Se in occasione del gol di Falque la difesa dell’Inter era un po’ in ritardo, in quello di Eder N’Koulou avrebbe dovuto marcare l’italo-argentino, invece, era un po’ distante da lui.

La partita poteva essere più ricca di gol ed accrescere così lo spettacolo, ma qualche imprecisione di mira e la bravura di Sirigu, in particolare, ma anche di Handanovic hanno inchiodato il risultato sull’uno a uno. Di occasioni c’è ne sono state molte su entrambi i fronti. Baselli da posizione centrale e da venticinque metri tira e Handanovic in due tempo para, azione innescata da un errore di D’Ambrosio che consegna la palla al Torino (14’). Vecino riceve palla sulla sinistra si accentra e mira il primo palo, ma Sirigu non si fa sorprendere e respinge (19’). Icardi con un retropassaggio è servito da Candreva, che dalla destra si era accentrato entrando in area, però l’argentino colpisce male la palla (23’). Gagliardini con un tiro da fuori manda il pallone un po’ alto sopra la traversa (26’). Icardi dopo aver gestito la palla, ricevuta da Perisic, si gira e calcia in porta, ma intervento provvidenziale di De Silvestri gli nega il gol (37’). Skriniar, su svluppi da calcio d’angolo, colpisce di testa con Sirigu che in tuffo sulla linea di porta sventa il pericolo (38’). Baselli di testa sfrutta un bel crossi dalla sinistra di Ansaldi e Handanovic con la punta delle dita toglie impedisce alla sfera di entrare nella sua porta (46’).
Nella ripresa Sapalletti e Mihajlovic fanno ritornare in campo le squadre senza effettuare cambi. Vecino in area di testa schiaccia la palla, arrivatagli su cross dalla sinistra di Nagatomo, e costringe Sirigu a distendersi e a neutralizzare così il suo tiro (50’). Belotti riceve dalla destra un cross di Ljajic e di prova a spedirla in rete, però Handanovic con una mano la devia sul fondo (53’). Icardi dal limite dell’area colpisce a botta sicura, dopo una bella giocata di Borja Valero, ma un deviazione fa finire il pallone oltre la linea di fondo (58’). Al 60’ il gol di Falque. Obi incredibilmente sfiora il palo da pochi passi su calcio di punizione battito da Ljajic (68’). Spalletti manda in campo Eder per Gagliardini (69’), ma non cambia il modulo perché Borja Valero va in mediana al fianco di Vecino ed Eder si posiziona alle spalle di Icardi. Skriniar di testa, su sviluppo da calcio d’angolo, manda la palla di pochissimo fuori (70’). Anche Mihajlovic effettua il primo cambio avvicendando Obi con Acquah (74’) e di conseguenza mantenendo invariato il 4-3-3. La contromossa del suo omologo è l’ingresso in campo di Brozovic per Nagatomo (77’) con l’Inter che passa dal 4-2-3-1 al 3-4-1-2. All’80 il pareggio di Eder. Mihajlovic immette forze fresche facendo uscire Falque ed entrare Niang (83’). Vecino con un tiro potentissimo e veloce dalla distanza colpisce l’incrocio dei pali (88’). L’ultima mossa di Mihajlovic è mandare in campo Berenguer per Ljajic (90’). Nel finale, quattro i minuti di recupero, le squadre sono stanche e hanno la voglia di provare a vincere al partita, ma senza avere la lucidità per riuscirci.

Partita gagliarda e gioco interessante con cambi, duelli uno contro uno, tagli, ripartenze, occasioni da gol, chiusure, anticipi, manovre ben orchestrate, ritmo sostento, ma anche qualche errore dovuto alla foga che ha regalato qualche palla di troppo agli avversari e non permesso di essere sempre precisi sotto porta, ma a questa partita non è mancato proprio nulla con l’arbitro Orsato e i suoi assistenti che hanno lasciato giocare senza commettere particolari errori. La maggior parte dei giocatori ha ben figurato. Per il Torino, Sirigu che ha fatto parate provvidenziali. Burdisso che non giocava da sei mesi e che a trentasei anni rimane su alti livelli come sanno fare solo i giocatori che fanno la differenza. Non sarebbe male vedere come coppia di difensori centrali lui e Lyanco. Baselli che con i suoi inserimenti ha dato una mano al trio d’attacco. Falque che ha segnato il gol del momentaneo vantaggio granata, per essere nesti fino in fondo nel primo tempo non aveva brillato, ma come era già accaduto con il Cagliari lo spagnolo si è fatto trovare pronto a sfruttare un’occasione importante. Per l’Inter, Handanovic che come il suo omologo granata non si è fatto sorprendere in più di un’occasione. Candreva che corre sulla sua fascia di competenza e confeziona cross interessanti. Vecino che si fa trovare in tutte le zone del campo e va vicino al gol della vittoria nel finale. Chi, invece, ha reso meno delle aspettative è stato Icardi, che non ha sfruttato a dovere almeno quattro-cinque occasioni da gol, anche se è stato perfetto nell’assist per Eder e ha trascinato la sua squadra come fanno i veri leader. Anche Belotti non ha inciso come sa fare, ma per lui c’è la scusante che è alla seconda partita consecutiva dopo un mese di stop, gli manca solo il gol per tornare a essere il “Gallo”.

Pareggio giusto fra Inter e Torino perché entrambe avrebbero potuto vincere, ma anche perdere. La squadra di Spalletti ha confermato essere una valida pretendente per lo scudetto e quella di Mihajlovic di aver ritrovato lo spirito Toro e che l’Europa League è un obiettivo non solo una speranza.