Gli occhi del mondo su Toro-Napoli: in gioco punti e fama
Più ci si avvicina alla fine del campionato e più diventa inevitabile guardare la classifica, lo fanno i tifosi e pure allenatori, giocatori e dirigenti anche se non lo ammettono. Quando si guarda la classifica è inevitabile che qualche calcolo si faccia per vedere cosa occorre per raggiungere l’obiettivo che si era prefissato a inizio stagione oppure per capire se è possibile ottenere un piazzamento migliore di quello che si era preventivato. Il Torino è nella condizione di poter fare calcoli decisamente semplici per raggiungere l’aritmetica certezza di restare in serie A: bastano cinque punti sui ventisette che sono ancora in palio. Decisamente poca roba, in assoluto un piccolo sforzo ed è fatta. Terminati i calcoli non può non venire in mente che il calendario dei granata propone anche sfide di alto livello, proprio a cominciare da quella di questa sera con il Napoli e poi a seguire ce ne saranno altre quattro (Roma, Fiorentina, Juventus, Milan) tutte con squadre che sono fra le big di questo campionato. Un passo alla volta e i famosi cinque punti saranno conquistati.
Il Napoli per il Torino è indubbiamente un avversario non facile da affrontare, la squadra di Mazzarri può contare su un potenziale offensivo di primissimo piano, basta pensare che Cavani è il capocannoniere, e ha anche un reparto difensivo molto attento a non farsi infilzare. A tutto ciò si aggiunge che il Napoli ha un’ottima organizzazione di gioco che sfrutta al meglio le caratteristiche dei calciatori, infatti, i partenopei dall’inizio del campionato sono stati gli unici che hanno cercato, pur non riuscendoci appieno, a contrastare la Juventus. E’ vero che nell’ultimo periodo il Napoli ha in qualche occasione ottenuto meno di quello che ci si aspettava, però che il Milan sia arrivato a due sole lunghezze e abbia preso di mira il secondo posto mettendo di fatto pressione a Cavani e compagni rende ancora più significativa ogni partita dei partenopei che scendono in campo come se dovessero sempre affrontare una finale. Questo il Torino lo sa, ma sa altrettanto che deve conquistare quei famosi cinque punti che servono per avere la certezza di restare in serie A.
Ventura ieri nella conferenza stampa pre-partita, come al solito, non si è sbilanciato né su quale modulo adotterà né sui giocatori che manderà in campo. Il possibile ballottaggio in difesa è fra Ogbonna e Rodriguez. Il vice capitano sarà in campo solo se la sua forma sarà al cento per cento, che abbia recuperato dal risentimento muscolare accusato la scorsa settimana nell’amichevole con la Cremonese è fuor di dubbio, ma i problemi fisici che ha avuto in questa stagione impongono prudenza e quindi solo se sarà al top giocherà. Angelo è un calciatore di talento ed è patrimonio della società granata per questo va preservato e semmai valorizzato, sicuramente non deprezzato. Per il resto in difesa vista la forma di Darmian e D’Ambrosio è facile supporre che per i ruoli di terzino destro e sinistro ci si affidi a loro.
Per quel che riguarda il centrocampo persiste il dubbio se il Torino sarà schierato con una mediana a due o a tre per contrastare il Napoli, se sarà a tre allora è quasi scontato che si vedranno in campo Basha, Gazzi e Vives, se, invece, sarà a due, data per certa la presenza di Gazzi, potrebbe esserci il ballottaggio fra Basha e Vives.
Per quel che riguarda l’attacco Cerci è sicuro del posto sia che Ventura opti per due esterni e due punte sia che si affidi a uno schieramento a tre. Se il centrocampo sarà a due l’esterno sinistro sarà Santana e i più accreditati al ruolo di punte sono Bianchi e Barreto, anche se non è da escludere il ritorno alla coppia Meggiorini-Barreto. Se, invece, il centrocampo sarà a tre allora non ci sarebbe da stupirsi se inizialmente Santana si accomoderà in panchina, mentre andranno al ballottaggio per chi con Cerci formerà il tridente offensivo Bianchi, Barreto e Meggiorini, uno di loro si dovrà inevitabilmente accomodare in panchina a inizio gara. Per i vari Stevanovic, Menga, Jonathas e Diop potrebbe esserci spazio nel finale di gara.
Altre soluzioni sono possibili, ma è difficile che Ventura le adotti in una gara come quella di questa sera che sarà trasmessa dalle tv di tutto il mondo, in una tal vetrina tutti nel bene o nel male possono mettersi in luce.