Giovedì la notte magica inseguendo un gol sotto il cielo di Brugge

Inizia l’avventura granata nell’Europa League vera e propria. La squadra deve svoltare dopo la sconfitta con la Sampdoria in campionato. Gli attaccanti hanno bisogno di un gioco che li supporti maggiormente.
16.09.2014 12:38 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Giovedì la notte magica inseguendo un gol sotto il cielo di Brugge
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Ci siamo, è arrivato il momento per il Torino di tornare al calcio che conta, a quel calcio europeo che non vedeva i granata dal lontano 1994, è vero che la squadra di Ventura ha già disputato quattro partite, ma si trattava dei preliminari, sono ovviamente stati fondamentali per giocare giovedì però non hanno lo stesso valore delle prossime sei che a tutti gli effetti sono la vera e propria Europa League. I tifosi attendono questa gara con grande trepidazione, in 1400, tanti sono i biglietti a disposizione, si recheranno in Belgio per sostenere i loro beniamini, ma c’è da scommetterci che fra gli italiani che vivono in loco qualche granata c’è e quindi sarà allo stadio Jan Breydel per far sentire la voce del popolo del Toro.

 

Prendendo a prestito e parafrasando la canzone di Gianna Nannini e Edoardo Bennato che fece da colonna sonora ai Mondiali di Italia ‘90 il cui titolo è “Un’estate italiana”, ma che è conosciuta anche come “Notti magiche” il ritornello recita: “Notti magiche, inseguendo un gol, sotto il cielo di un’estate italiana, e negli occhi tuoi voglia di vincere, un’estate, un’avventura in più...”. A parte l’estate che è ormai quasi finita e il cielo che non sarà solo quello italiano, ma anche nell’ordine quello belga, poi quello danese e infine quello finlandese la canzone calza a pennello perché il Torino deve trovare la via del gol e negli occhi dei tifosi c’è sicuramente una smisurata voglia di vincere che sicuramente ci sarà anche in quella dei giocatori e di Ventura.

 

Il gol tutto ruota intorno a lui e il Torino ha un maledetto bisogno di riuscire a segnare perché nelle ultime quattro partite ufficiali è riuscito a realizzare una sola rete e per giunta su calcio di rigore, troppo poco è un bottino che senza se e senza ma va incrementato altrimenti altro che notti magiche diventeranno degli incubi. Per la difficoltà ad andare in gol non si può e non si deve puntare il dito solo contro gli attaccanti, perché il problema sta a monte. La squadra gioca a memoria e di per sé questo è un bene, ma se si trova davanti un avversario che le impedisce di mettere in pratica quello che sa fare allora ci vuole maggiore fantasia e il giocare a memoria può costituire un parziale handicap. Solleticando un nervo un po’ scoperto, alle volte a fin di bene è necessario e doveroso farlo, anche nello scorso campionato all’inizio Immobile non riusciva a segnare perché si sacrificava troppo in copertura, poi quando Ventura lo ha un po’ sgravato da questo compito dalla sesta giornata ha iniziato a realizzare reti finendo per vincere la classifica cannonieri. Quagliarella è un giocatore molto generoso che non si risparmia in campo, però ha assoluto bisogno di concentrarsi maggiormente nel tiro in porta e quindi va supportato di più dai centrocampisti. Amauri è un gran lottatore in area e sa farsi valere nei duelli con i difensori, ma va rifornito magari con cross dal fondo. Martinez dalla sua ha la giovane età che gli permette con una certa sana incoscienza di provare soluzioni senza starci a riflettere su più di tanto, sfruttare questo fattore potrebbe essere un’ulteriore soluzione. La difficoltà d’impostare l’azione, il giro e il possesso palla fini a se stessi portano a non costituire veri pericoli alle difese avversarie se a questo si aggiunge che c’è imprecisione nel tiro in porta ecco che non solo non si segna come avvenuto con l’Inter, ma si finisce anche per perdere come puntualmente accaduto con la Sampdoria. Cambiare l’impostazione del gioco e magari anche qualche interprete è doveroso se si vogliono vivere notti magiche, se invece ci si accontenta solo di partecipare per accumulare un po’ d’esperienza allora basta dirlo, i tifosi non saranno contenti, ma gioco o forza dovranno farsene una ragione.