Giampaolo incassa la fiducia di Cairo: ma contro l'Udinese ha un unico risultato a disposizione
Confermato, almeno per il momento. “L’esonero? Non ci ho mai pensato nemmeno una volta: credo nel lavoro che sta facendo e penso che possa fare molto bene con noi. Ho grande fiducia in lui, il fatto di non mandarlo via non è un atto di generosità ma di stima”: queste le parole del presidente Urbano Cairo per cacciare via le voci su un possibile cambio alla guida di Belotti e compagni. Marco Giampaolo, dunque, resta ancorato alla panchina granata, ma è inevitabile che il suo operato sia sotto la lente di ingrandimento. Dal patron, al direttore sportivo Davide Vagnati, allo stesso allenatore hanno sempre esternato la necessità di tempo: giusto, ma quanto? Ormai il campionato è giunto alla decima giornata, praticamente un quarto di stagione, e il Toro ha conquistato la miseria di sei punti. Per ritrovare un rendimento del genere bisogna tornare indietro fino al 2002/2003, l’annata peggiore della storia del club, quando i granata avevano gli stessi punti e sarebbero retrocessi al termine del torneo. E l’alibi dell’estate rivoluzionata dal Coronavirus, oltre allo stesso Covid-19 che ha tenuto Giampaolo lontano dalla squadra per venti giorni tra novembre e inizio dicembre, non regge più.
Ormai le prestazioni, che pur sono in crescendo di partita in partita, non bastano più. Serve tornare alla vittoria, l’unica di Giampaolo è distante ormai un mese (4 novembre, il 2-1 sul campo del Genoa nel recupero della terza giornata), e anche solo un pareggio contro l’Udinese non sarebbe sufficiente per rilanciarsi. Sotto la Mole si comincia a parlare di ultima spiaggia, nonostante la conferma del presidente Cairo, perché quella di sabato sembra davvero una sfida senza appello. Il pareggio all’ultimo secondo di Milenkovic ha permesso al Toro di restare sopra al Genoa e di non vedere la Fiorentina scappare via, ma non si potrà sempre sperare nei passi falsi altrui. In caso di mancata vittoria contro l’Udinese potrebbero aprirsi tutti gli scenari: e intanto, oggi per Belotti e compagni è prevista la contestazione della tifoseria, che si è data appuntamento al Filadelfia per manifestare contro squadra e società. La situazione si fa sempre più bollente, nonostante il presidente Cairo abbia cercato di restituire positività ad un ambiente, inevitabilmente, depresso e in fibrillazione.