Franceschini: "Sarò sempre in debito con Camolese"
In sala stampa è apparso il redivivo Ivan Franceschini, ripescato dopo 11 mesi dal nuovo mister Camolese. Chi si aspettava polemiche per la sua lunga assenza è rimasto deluso, perchè il difensore granata, da gran signore qual è, ha avuto parole di elogio per tutti, dai compagni, alla società ma soprattutto per il nuovo mister. “Mi sono allenato sempre bene, devo ringraziare i vari preparatori atletici che hanno svolto un gran lavoro con me. Mi sono sempre allenato, anche la domenica con chi non era convocato".
Il giocatore ha poi ricordato: "La mia situazione era un po' particolare perchè erano quasi due anni che non giocavo. Nel primo, causa l'infortunio che mi ha tenuto fuori praticamente otto mesi, è stato difficile trovare spazio perchè mancavano solo più quattro partite da che sono stato nuovamente disponibile. Ho giocato solo qualche partita con la Primavera. Quest'anno è andata così, anche perchè per me c'era poco spazio, la società mi aveva avvertito ed è stata molto seria a dirmelo che avevo poche chance. Chissà quanti avrebbero storto il naso se si diceva che partivo titolare. Ero chiuso da altri ottimi giocatori. Nel calcio se si sta fermi troppo tempo poi ci sono difficoltà a rientrare, perchè di giocatori ce ne sono sempre molti".
Dall'arrivo di Camolese le cose sono cambiate improvvisamente: "Sono contento di aver fatto una partita, anche perchè, essendo guarito completamente, ho potuto dimostrarlo al di fuori dell'allenamento. Ringrazio il mister per avermi dato fiducia, si è preso un gran rischio e gliene sarò grato per tutta la vita, sono a debito con lui. Camolese l'ho conosciuto a Reggio Calabria e so che la formazione la dice solo la domenica mattina, lui cambia e mischia le carte lungo la settimana, ma avevo la sensazione domenica di essere in ballottaggio, anche se non pensavo di partire titolare da subito. In fondo io posso giocare sia con una difesa a tre che a quattro".
Il suo futuro sarebbe cambiato senza l'infortunio: "Dovevo andare a Bergamo, poi mi sono rotto il giorno prima, quando stavo riprendendo ho avuto una ricaduta e così ho dovuto rimandare ancora. La società mi è stata sempre vicina, così i compagni, mi hanno fatto visitare persino in Germania, mi hanno trattato bene dal punto di vista umano e ho sempre preso lo stipendio (stoccata a chi aveva scritto che Cairo non pagava regolarmente, ndr). Con tutti e due gli allenatori precedenti ero pronto, è chiaro che uno spera sempre di giocare. Ogni mister poi fa le sue scelte".
L'arrivo di Camolese è stata la svolta, non solo per Franceschini: "Il mister ha parlato con tutti, ha chiesto ad uno ad uno come stavamo, nessuna preclusione per me. Bisogna però sempre tener conto che bisogna fare il bene del Torino, non del singolo, siamo qui per questo tutti quanti. Il gruppo è unito, si sta bene all'interno dello spogliatoio, mi spiace per questa situazione, i miei compagni mi sono sempre stati vicini e fatto sentire utile".
In questo frangente c'è stato qualche contatto con altre squadre? "Ho avuto delle opportunità di mercato, poi le trattative non sono andate a buon fine. E' chiaro che mi sono guardato attorno. Rimanere qui? Magari, ma non dipende da me".
Riguardo al proseguimento del campionato, Franceschini ha commentato: "Ci sono tante partite difficili, ma di impossibile non c'è niente, l'intento è quello di fare bene, speriamo anche nella buona sorte. Possiamo salvarci, com'è successo negli altri due anni. Ci vorrebbe un risultato positivo per fare morale. Entrare in campo sapendo di dover vincere a tutti i costi non aiuta, ma noi ci proveremo sempre, perchè anche questa tensione dà la carica giusta".