Finito il ritiro. E’ l’ora del calcio giocato vero
Ultime sgambate questo pomeriggio a Brunico per il Torino e dopo partenza per Verona da dove domani mattina la squadra decollerà alla volta di Stoccolma. Giovedì sul far della sera alle diciannove il fischio d'inizio della partita con il Brommapojkarna in palio c’è il passaggio del terzo turno preliminare d’Europa League e l’accesso ai play-off. In centottanta minuti più recuperi si deciderà se i granata hanno la stoffa per iniziare, o meglio ricominciare, ad avere ambizioni internazionali. Il verdetto spetta al campo e come sempre é inappellabile: dentro o fuori. Può sembrare crudele, ma é questo il bello del calcio, solo così si possono provate emozioni forti e vere. Sale l’adrenalina che fa fremere l’animo e battere a mille il cuore. E’ inutile negarlo l’attesa é tanta, tantissima. Si é pianto troppo, e non metaforicamente, negli ultimi anni. Si é arrivati al punto di rassegnarsi pur di non soffrire, di accettare la mediocrità e il meno peggio perché non si poteva fare altro. Adesso é arrivata l’opportunità della svolta, si é a un bivio: tornate al calcio che conta o restare nel limbo di coloro che sono sospesi fra la voglia d’emergere e l’incapacità di riuscirci. Non si può, non si deve sbagliare. Il primo passo spesso é quello decisivo. I presupposti sulla carta ci sono perché il Brommapojkarna non é una squadra superiore per qualità e livello di gioco, anzi, quindi il Torino non ha nulla da temere a patto che non sottovaluti l’avversario e sopperisca al maggiore e più rodato stato di forma degli svedesi (hanno terminato il girone d’andata e già disputato la prima gara di quello di ritorno in campionato) con il cervello e con il cuore.
La squadra al gran completo - anche se non tutti partiranno per la Svezia ed è già certo che torneranno a Torino Cerci e Darmian così com’è molto difficile che Quagliarella giochi, sempre che sia convocato - si è recata sul campo in erba sintetica del comprensorio scolastico di Brunico, in modo da effettuare le ultime prove su un terreno simile a quello che troverà giovedì al Tele 2 Arena di Stoccolma. I rimbalzi della palla sono differenti e la sfera scivola in avanti e soprattutto nei tagli quando s’imprime la rotazione calciando d’interno il pallone fa rimbalzi che ingannano. Queste sono alcune delle insidie che possono creare difficoltà a chi non è abituato a giocare su un terreno sintetico, perché è come se la palla non registrasse l’effetto impressole dal piede. E’ chiaro quindi che Ventura, per non lasciare nulla al caso, prima di partire per la Svezia abbia voluto ancora una volta far provare i giocatori in condizioni simili a quelle che troveranno nel debutto in Europa.