Fares, il Toro, e gli altri. Presente e futuro del laterale estense
Fresco di successo in Coppa d'Africa, pur non da primissima linea della nazionale algerina, il 23enne laterale sinistro Mohamed Fares, reduce da una prima stagione in maglia SPAL dall'ottimo impatto, che lo ha portato innanzitutto a far sì che per i vertici estensi la decisione di riscattarlo fosse pressoché scontata (meno di 3 milioni di euro la cifra versata nelle casse dell'Hellas Verona a tale scopo), e, con l'inizio della fase calda del mercato, che il direttore sportivo estense, Davide Vagnati, ceduto Manuel Lazzari, lo confermasse verbalmente, a più riprese, nell'organico biancoceleste in vista della stagione in fase d'avvio. Ma, si sa, le offerte che non si possono rifiutare, unite ai repentini cambiamenti di mindset dei giocatori, arrivano, ogni tanto. Se per Fares, munito di doppio passaporto francese, si rendesse effettiva, nonostante le (quanto meno apparenti, al netto dell'eventuale pretattica del caso) attuali intenzioni del sodalizio di Ferrara, l'ipotesi di un trasferimento, quella granata sarebbe senz'altro una tra le destinazioni più quotate.
Come detto in più sedi, la compatibilità tattica del giocatore col modulo di Mazzarri, anche a fronte del passaggio, quanto meno in fase sperimentale (ma il mercato, oltre all'attuale composizione della rosa, sembra effettivamente andare in tale direzione), al 3-4-3, sarebbe assolutamente elevata. Cimentatosi sia da terzino sinistro, seppur "con licenza di attaccare", sia da esterno avanzato, durante il suo biennio scaligero, agli ordini di Fabio Pecchia, l'algerino sembra però aver trovato la sua perfetta dimensione, lo scorso anno, nel 3-5-2 di Semplici. Compiti innanzitutto d'equilibrio e di partecipazione alla costruzione della manovra, con convergenze sulle piastrelle più centrali del campo, e inserimenti senza palla volti ad assistere e concludere nei pressi dell'area avversaria (e questa descrizione non può non ricordare le mansioni di un certo signor Ansaldi, di cui Fares sarebbe valente alter ego), oltre ovviamente al classico e completo bagaglio classico dell'esterno di centrocampo "a tutta fascia", ruolo di corsa, gamba, copertura, e resistenza.
Di 6 milioni di euro la valutazione stimata dall'autorevole Transfermarkt.de per il giocatore, è plausibile che, per portarlo via dall'ombra di San Giorgio, ce ne vogliano almeno il doppio. Al netto, naturalmente, di quell'ipotesi di scambio alla pari con Kevin Bonifazi, estense d'adozione, destinato a lasciare Torino e il Toro in ogni caso, che potrebbe garantire al club granata la proverbiale upper hand nella trattativa. Sulla scia, le solite protagoniste del domino di mercato nazionale: l'Atalanta è in cerca di un'alternativa a Gosens, che, qualora giungesse da Firenze, nella persona di Cristiano Biraghi, metterebbe in azione gli stessi viola, in direzione di Fares. Fuori dalla corsa il Napoli, che aveva sì sondato l'esterno estense, ma sembra ora aver confermato Mario Rui, con l'assenso del giocatore stesso. Si era inoltre fatta avanti l'ipotesi di un'offerta del Sassuolo, per quanto i due omologhi di Fares attualmente in rosa, Rogerio e Dell'Orco, appaiono al momento stabilmente parte dell'organico. Potenziali pretendenti dell'ultima ora, tanto per cambiare, entrambe le genovesi. E, considerata la partecipazione di Fares al succitato successo continentale della sua nazionale, non è da escludere che per lui, francofono e cresciuto nel vivaio del Bordeaux, arrivino offerte dalla Ligue 1. Attuale ingaggio intorno ai 300 mila euro annui, altra ragione per cui l'algerino fa gola a tanti, non è da escludere che, proprio in tal senso, con ancora tre anni di contratto con la SPAL davanti, il club estense debba a breve provvedere a un sostanzioso ritocco.