Fantasia senza limiti
di Paolo d'Abramo
La fantasia può essere utilizzata in tanti modi, meglio se positivi. Nel calcio ci sono allenatori che cambiano ruoli ai giocatori o fascia di competenza e l'esperimento funziona, disorienta l'avversario, altre volte no. Ci si può adattare alle assenze e fare di necessità virtù.
Per il Torino il problema, i problemi anzi sono complessi ed anche numerosi: giocatori sulle gambe (e la preparazione?), attaccanti che non segnano ( è solo colpa loro?), centrocampisti che non suggeriscono e non "digano", difensori che non difendono o difendono poco e male. Nessun riferimento alla partita di ieri a Palermo contro una squadra senza più eccessive motivazioni.
Ora, con la fantasia si potrebbero immaginare soluzioni mirabolanti ma, obbiettivamente, se lasciamo da parte per un momento Camolese per la ragione che ha preso da poco in mano la squadra ( ed è una motivazione che regge poco, vista la metodicità e la passione del mister), ben due allenatori non sono riusciti a trovare la quadra (senza s) in campo e non è poco, anzi è troppo.
Certo, sembra esistere l'abitudine all'inferiorità mentale (un delirio, se si pensa al tremendismo granata), l'indole a contenere e non ad offendere, l'assenza di una spina dorsale nella disposizione sul terreno di gioco con (almeno) un giocatore di riferimento per reparto.
La corsa è davvero sul Bologna ed il calendario, sulla carta, non è proprio favorevole ai giocatori del Torino nè tranquilizza i tifosi. Buttare nella mischia qualche Primavera superstar ? Improbabile, anche l'allenatore più spregiudicato evita questa scelta quando si trova a passeggiare sul filo del rasoio di una classifica traballante. Caricare con allenamenti doppi, schemi e controschemi, per non lasciare nulla d'intentato?
Dicono che il lavoro paga, però mi sembra piuttosto difficile che si possa riuscire ad ottenere quel che manca senza l'ingegno e laddove non si è arrivati con la passione ed il cuore ( la tecnica e la fortuna lasciamole da parte, non sono dalla nostra) probabilmente si arriverà con la fantasia, la libertà di lasciar esprimere i giocatori (nei limiti adeguati dei disegni mentali del trainer) secondo le loro volontà. Direte che forse ci aveva già provato qualcuno prima ed aveva ricevuto foglietti bianchi, senza successo. Bene, senza consegnare foglietti si potrebbe responsabilizzare il gruppo con dichiarazioni pubbliche, voli di fantasia e carichi di impegni, non di lavoro. Chissà che non si arrivi a qualche risultato positivo in più, senza attendere il giorno della sfida diretta contro i rossoblu emiliani, il 10 maggio potrebbe essere troppo tardi.