ESCLUSIVA TG – Ponzo (Toro Club Napoli): “Col Napoli speriamo in una vittoria, ma fino a quando ci sarà Cairo non andremo da nessuna parte mancando un progetto”

ESCLUSIVA TG – Ponzo (Toro Club Napoli): “Col Napoli speriamo in una vittoria, ma fino a quando ci sarà Cairo non andremo da nessuna parte mancando un progetto”
Massimiliano Ponzo
Oggi alle 13:00Primo Piano
di Elena Rossin
fonte Elena Rossin

Massimiliano Ponzo, è il presidente del Toro Club Napoli intitolato a uno dei soci  fondatori che purtroppo non c’è più Marcello Limatola , è stato intervistato da TorinoGranata.it. Con Ponzo abbiamo parlato della partita di questa sera alle 18 con il Napoli capolista e della contestazione al presidente Cairo.

Il Torino dopo 6 giornate di campionato ha 5 punti, ha già cambiato tanti moduli di gioco e quasi mai è stato mandato in campo con la stessa formazione. Lei e gli altri soci del club che squadra vi aspettate contro il Napoli?
“Eh (sospira, ndr), ci auguriamo che possa fare risultato. Io non mi aspetto proprio nulla da quando c’è Cairo, viviamo alla giornata, come in occasione della vittoria con la Roma, quindi speriamo che ne arrivi un’altra così. Purtroppo però fino a quando rimarrà Cairo possono venire anche i più forti giocatori e allenatori, ma intanto non andremo da nessuna parte perché non c’è un progetto visto che al Presidente il nostro Toro non interessa. Personalmente sono deluso anche dalle aspettative sulla singola partita”.

E contento dell’allenatore Baroni?
“Mi era dispiaciuto l’esonero di Vanoli perché io un’altra possibilità gliela avrei data. Non so cosa sia successo nelle ultime partite dello scorso campionato quando, purtroppo, la squadra ha mollato sfasciando quanto aveva fatto in precedenza però non essendo a conoscenza delle cose interne non posso dare un giudizio, ma vedendo che persona era Vanoli non mi dispiaceva come allenatore del Toro. E’ poi evidente che se le cose interne non funzionano allora si cambia l’allenatore”.

Con l’attuale rosa che ha, secondo lei, Baroni può risollevare la squadra dal 16° posto che ha attualmente?
“Me lo auguro, ma questo è il parco giocatori che questa società gli ha messo a disposizione. Di sicuro non è una rosa che possa portarci in Europa e spero almeno che sia sufficiente per salvarci. Ormai siamo saturi di queste annate che arrivati a fine febbraio o a marzo il nostro campionato è già finito e non si può né andare in Europa e non si retrocede. Arrivo a dire che se si lottasse per non retrocedere almeno ci sarebbero un po’ di emozioni e invece siamo mosci anche da questo punto di vista”.

Però lottare per non retrocedere comporta il rischio che accada, non è peggio?
“Lo so, capisco, però siamo diventati una squadra come l’Empoli, con tutto il rispetto. Personalmente sono stanco di stagioni finite già a marzo senza poter lottare per l’Europa e per carità senza rischiare di retrocedere. Va bene la salvezza, però che facciamo? Tutti gli anni il Torino arriva a un passo dal dover fare quelle due vittorie per andare in Europa e puntualmente non si vince e così si resta a galleggiare in quell’anonimato di metà classifica. Ripeto, che a marzo tutti gli anni sia già finito il nostro campionato è una cosa molto triste e personalmente mi deprime perché si continua a vedere le partite senza un obiettivo. E’ esattamente la condizione in cui versa la società che non ha più obiettivi da anni e non ha uno straccio di programmazione pensando solo a vendere i migliori, se è riuscita a far emergere qualche calciatore, e poi li sostituisce con delle scommesse che spesso si rivelano perdenti”.     

Il Napoli ha una squadra oggettivamente molto più forte e che vorrà mantenere la vetta della classifica e magari se accadrà approfittare di un passo falso della Roma. Anche sotto questo aspetto sarà una gara complicata?
“Sicuramente, chi come noi deve fare per forza risultato alla fine si trova spesso spacciato e in molte difficoltà. Speriamo di riuscire a contenere il Napoli perché se inizia a segnare ci fa una goleada, un po’ come era successo con l’Inter alla prima di campionato”.

Gli errori difensivi del Torino si susseguono e dacché aveva fino a due stagioni fa un’ottima difesa, la quarta migliore, adesso con 13 gol subiti ha la peggiore della Serie A …”
“Per forza, se si vendono sempre i giocatori migliori per incassare tanti soldi e si sostituiscono spendendo il meno possibile e si prendono calciatori scommessa si fa questa fine: è inevitabile che questi siano i risultati”.

Dalle sue parole si deduce che come Club vorreste che Cairo cedesse il Torino, giusto?
“Assolutamente sì, noi speriamo che se ne vada via al più presto e su questo siamo tutti d’accordo senza se e senza ma”.

Cairo si è dato disponibile a cedere il Torino, ma ha detto che nessuno ha fatto offerte per comprarlo, la situazioni quindi è in stallo?
“Questo lo dice lui, noi che ne sappiamo? Secondo me, magari qualcuno ha bussato alla sua porta per fare un’offerta. Forse per come ci ha ridotto siamo meno appetibili di una volta però siamo sempre il Toro e non, con tutto il rispetto, l’Empoli o il Parma. Sono convinto che qualcuno abbia presentato un’offerta, ma poi non so se lui abbia chiesto una cifra troppo alta o se non voglia vendere. Sono cose che sa solo lui. Spero che il prima possibile ci lasci liberi e se ne vada perché dopo vent’anni si è capito perfettamente che il Torino per lui è solo business”.

Fra i tifosi del Toro ci sono due scuole di pensiero: quelli che dicono fino a quando Cairo sarà presidente non bisogna andare allo stadio e gli altri che ritengono che allo stadio si debba andare comunque per sostenere la squadra, magari spronandola con fischi quando non gioca bene. Voi del Toro Club Napoli “Marcello Limatola” a quale scuola di pensiero appartenete?
“Io l’anno scorso sono andato ovunque per seguire il Toro ed ero venuto anche a Torino per la marcia, ma da questo campionato non mi muovo di casa e non andrò più da nessuna parte e farò così fino a quando ci sarà Cairo. Parteciperò quando posso alle cene dei Club, come ho fatto recentemente con quella di Maremma Granata e il pranzo a Bracciano dei Fedelissimi Granata Roma. Trovarsi con gli amici e fratelli granata davanti a un bel piatto di pasta è una cosa bellissima. Questo è ciò che faccio io, per quel che riguarda gli altri ragazzi del Club ognuno è libero di fare quello che vuole, com’è giusto che sia in democrazia. Per la gara con la Roma sono partiti due pulmini per andare allo stadio Olimpico e c’erano circa venti di noi e la stessa cosa è avvenuta per la gara con la Lazio. E’ giusto che ognuno abbia il suo pensiero e faccia ciò che sente”.

Quindi come Toro Club preferite piuttosto andare a vedere la squadra quando gioca in trasferta piuttosto che venire a Torino?
“Esatto, anche perché per noi alcune trasferte sono più vicine che arrivare fino a Torino. Comunque a Torino veniamo e al derby in casa non manchiamo mai, ma allo stadio loro non ci siamo mai andati e penso che non ci andremo mai. Quando il Toro era ancora il Toro andavamo ovunque a vederlo in casa e in trasferta, però adesso con quest’anomalia della proprietà e della società che non ci rappresentano per niente diventa triste e si va meno a vedere la squadra. Spesso facevamo, e ogni tanto le facciamo ancora, le macchinate con altri tifosi di Viterbo, Roma, Firenze e della Maremma ed era bello stare insieme e divertirci sostenendo i nostri colori granata perché per noi è uno sport mentre per Cairo è solo business, purtroppo è così”.

Se le dico di svestire i panni da tifoso del Toro e indossare quelli di un appassionato del calcio e di fare un pronostico per la partita di questa sera cosa dice?
“Da tifoso è scontato che io dica che spero che il Toro vinca, ma da appassionato di calcio e se dovessi giocare il risultato esatto direi 0-2. Quindi, ahimè, vittoria per il Napoli perché oggettivamente loro sono più forti”.