E' iniziata la metamorfosi e i risultati si vedono, ora si può ambire
Il filotto positivo era già iniziato, ma anche solo un mese fa quando il Torino sempre allo stadio Bentegodi affrontò il Chievo era una squadra molto diversa da quella che si è vista ieri sera contro l’Hellas Verona. Allora, il sei di gennaio, fece una partita scialba, non seppe sfruttare l’occasione di conquistare i tre punti, anche se di fronte aveva una formazione decisamente alla portata. Ieri sera, invece, il Torino ha fatto quello che doveva, qualche cosa da correggere c’è ancora perché sprecare tre nitide occasioni, due con Benassi e una con Quagliarella, per segnare il terzo gol e far riaprire la partita permettendo a Toni di segnare non va bene, però aver sfruttato nei minuti di recupero il contropiede che ha permesso ai granata di chiudere l’incontro segnando il benedetto terzo gol e alleggerendo la pressione che tardivamente il Verona ringalluzzito stava mettendo al Torino è positivo.
La parte sinistra della classifica è stata raggiunta e domenica prossima il calendario riserva un’altra partita che, se sfruttata a dovere, può voler dire il decimo risultato utile consecutivo e anche la quinta vittoria. Fantacalcio? No, realtà perché il Torino in casa affronterà il Cagliari che si dibatte a ridosso della zona retrocessione. Se i granata non si faranno distrarre dal fatto che poi il giovedì dopo torneranno a disputare l’Europa League potranno battere i sardi e consolidare la loro classifica. Un mese fa era impensabile, ma oggi il Torino può tornare ad aspirare al quinto posto, forse potrebbe bastare anche solo il sesto, dipenderà dagli esiti della Coppa Italia, per garantirsi di continuare a calcare i campi europei la prossima stagione.
La metamorfosi del Torino è in atto ed è inevitabilmente coincisa con il ritorno a segnare con continuità. Infatti nelle prime diciotto partite di campionato aveva realizzato la miseria di tredici reti, mentre nelle ultime quattro dodici. Quagliarella è più libero di svariare e di conseguenza ha la serenità di fare ciò che gli riesce meglio, Martinez ha iniziato a comprendere il campionato italiano, Maxi Lopez si è subito integrato bene, Amauri è tornato al gol. Quando gli attaccanti girano e fanno quello che devono, ovvero segnare, i risultati positivi arrivano. Il calcio può essere tattico e imbrigliato negli schemi, ma è soprattutto un gioco meraviglioso dove quello che conta è correre dietro a una palla e infilarla nella rete degli avversari.