E’ arrivata la svolta per il Torino? Prima di affermarlo ci vogliono conferme
“Ora restiamo tranquilli e diamo continuità” ha detto il presidente Cairo intervenendo a Radio 24 nelle trasmissione “Tutti convocati”. Come si fa a non dargli ragione tenuto conto che anche negli anni passati ci sono stati periodi con risultati positivi che hanno fatto pensare che la squadra avesse svoltato e poi puntualmente arrivò la doccia gelata?
E’ vero, come aveva detto Mazzarri dopo le partite con Frosinone, Bologna e Fiorentina, che la squadra era in crescita pur se in quelle tre occasioni non andò oltre una vittoria dopo essersi fatta rimontare e due pareggi che con un minimo in più sarebbero state sicure vittorie. Infatti, con la Sampdoria è arrivata la partita giocata come sempre si dovrebbe: nessun calo di concentrazione per tutto l’arco della gara, pressing alto, squadra compatta, ritmo sostenuto, gioco efficace sulle fasce e in ogni zona del campo, tante occasioni da gol create e quattro gol realizzati. Ma tutto questo ha un senso solo se ci sarà continuità di prestazioni e di risultati positivi, quindi, è doveroso stare tranquilli e non eccedere nell’esaltazione e farsi prendere da facili entusiasmi.
I diciassette punti dopo undici giornate sono un più che discreto bottino e, infatti, il Torino è al settimo posto, a un solo punto dal Sassuolo che è sesto e a quattro da Lazio e Milan che occupano la quinta e la quarta piazza, ma non va scordato che Fiorentina e Roma hanno solo un punto in meno, Atalanta e Sampdoria due e Parma e Genoa tre. Dopo la partita con la Sampdoria la differenza reti è di più tre, sedici i gol realizzati e tredici i subiti, ma prima era zero. E anche Belotti che era fermo a due reti in una sola gara ha raddoppiato il suo personale bottino. Ora già sabato pomeriggio con il Parma ci sarà il riscontro e si vedrà se non solo sarà riproposta un’identica prestazione, ma se alla fine arriverà anche un risultato altrettanto positivo, che porterebbe a sette il filotto di gare concluse con pareggi o vittorie. Ovviamente non si pretende che il Torino vinca con un risultato largo, ma che concretizzi quanto produce.
L’equilibrio che finora c’è stato in serie A e le tante partite ancora da disputare deve essere un grande monito perché non basta una buona prestazione e una vittoria netta contro una diretta concorrente per cambiare passo poiché ci vuole continuità per ritrovarsi alla fine in un posto utile per l’Europa League.