Disfatta Toro, è l'ora della svolta
Tutto facile per la Fiorentina in quel di Torino. La situazione dei granata si preannunciava difficile, quasi proibitiva, per la difficile situazione che si era venuta a creare in settimana, con un botta e risposta piuttosto pepato tra mister e presidente. Dopo la disfatta granata dell’1-4 subito dalla Fiorentina, Cairo ha sottolineato ancora una volta: “Cosa vuol dire avere il settanta per cento dello spogliatoio in mano? E l’altro trenta per cento? Qualcosa non va”. Il Toro in pratica non ha giocato, ha cercato di alzare la testa ogni tanto, ma la Fiorentina è stata padrona del campo, quasi giocasse in casa, anche perché fischi, cori contro e atmosfera difficile hanno reso le cose ancora più difficili per i granata. Prandelli ha detto che la Fiorentina è stata fortunata ad andare subito in vantaggio e poi a tenere bene il campo. La squadra è parsa tonica e sciolta, secondo il Mago di Orz, dove è riuscito a segnare persino Kuzmanovic, che ha buone velleità per andare a rete, ma ancora non gli riesce famigliarmente.
Mutu e Gilardino hanno dato il colpo di grazia ad un Toro non spento, anzi, che ha dato il massimo, come ha commentato Prandelli, ma è parso più di tutto confuso, allo sbando, che evidenzia, per chi ancora avesse dei dubbi, la mancanza di una guida in panchina. Il mister viola ha rimarcato il fatto che la superiorità viola a centrocampo è stato il leit motiv della partita, infatti è proprio a centrocampo che il Toro trova le maggiori difficoltà, anche per la mancanza di interpreti giusti. E’ chiaro però che la Fiorentina tecnicamente e tatticamente è molto più forte del Torino, dunque ci può stare una sconfitta, ma non una disfatta così eclatante, sintomo di un malessere diffuso in tutto l’ambiente. Oltre alla squadra allo sbando anche la tifoseria si è spaccata, Patrignani, presidente del CCTC, ha dato le dimissioni perché in disaccordo con la lettera spedita dal Coordinamento, firmata anche dalla Maratona e Primavera. Cairo alla fine del primo tempo ha deciso di scendere in panchina per capire da vicino cosa non va. Sia chiaro, al Toro è ancora tutto recuperabile, a patto che la “decisione” tanto attesa, sia presa con coscienza e intelligenza. De Biasi ormai è esautorato dal suo ruolo, ma allo stesso prendere solo una soluzione “tampone”, non avrebbe senso, fra tre mesi si presenterebbe la solita deficitaria situazione, quella che Comotto ha definito un fatto ormai ciclico. Da lunedì in avanti è vietato sbagliare.