De Silvestri: “La nostra esperienza è che giochiamo da tempo insieme. Un abbraccio a Mihajlovic"
Il terzino del Torino, Lorenzo De Silvestri, ha parlato in conferenza stampa. Ecco tutto ciò che ha detto:
"Prima di tutto vorrei rivolgere un pensiero a Mihajlovic e mandargli un abbraccio, sapete il legame che ho con lui e gli sono vicino in questo momento così delicato. So che parlerà lui e vi prego di non farmi domande in merito. Gli mando un abbraccio virtuale e gli faccio un grandissimo in bocca al lupo. Questo pensiero è solo per fargli sentire la mia vicinanza, la mia forza e la mia energia da qui. Grazie".
Come sta?
"Sto bene, è un ritiro un pochino diverso rispetto al passato perché abbiamo quest’impegno importantissimo il 25 e quindi lo staff sicuramente si è fatto trovare pronto per trasformare questi giorni, purtroppo pochi, in allenamenti proficui visto che i nostri avversari hanno avuto un periodo maggiore per allenarsi, ma metteremo più benzina possibile nelle gambe e velocizzeremo il tutto per farci trovare pronti per la partita con il Debreceni o con chi passerà il turno”.
Le è mai capitato di allenarsi per così breve tempo prima di una gara importante?
"No, sinceramente no. Nella vita però ho imparato che bisogna fare di necessità virtù e quindi dobbiamo trovare soluzioni e non problemi. Credo che con il lavoro che stiamo facendo sicuramente troveremo le energie utili per affrontare questo tipo di partite. Sarà una gara molto energica, abbiamo visto al partita d’andata in televisione e visto come hanno condotto la gara facendo i tre gol nel secondo tempo, non mi è mai capitato, ma è una nuova scoperta”.
Che idea si è fatto degli ungheresi?
“Della partita in generale, sembra banale dirlo, ma l’Europa League è cresciuta molto come livello e, quindi, anche il primo preliminare è già una partita vera e propria e non solo un preliminare a mio avviso. Quindi l’avversario deve essere affrontato con tutte le attenzioni e tutti i dettagli del caso. Sicuramente alla mattina dobbiamo svegliarci e pensare al 25 e comportarci come se già fosse il 25. Dobbiamo essere molto concentrati in tutto ciò che facciamo perché il fine ultimo è proprio la partita d’andata e quella di ritorno che andremo ad affrontare”.
Sarebbe un peccato vanificare tutto, vero?
“Ma sarebbe anche bello passare il turno, dipende dai punti di vista. Per noi è un’opportunità. Resta l’ottimo campionato che abbiamo fatto l’anno scorso con il record di punti da quando ce ne sono tre per la vittoria e io vedo l’Europa come un premio per la stagione che abbiamo fatto e come abbiamo dato tutto, mentalmente e fisicamente, nella scorsa annata, anche quando magari in pochi ci credevano cavalcando nella seconda parte del campionato l’onda, così dobbiamo fare adesso e cercare di riuscire a passare il turno che è il nostro obiettivo. Cercheremo di farlo”.
Quanto è importante per un professionista farsi trovare pronto lavorando anche durante le vacanze?
“Ci sono due scuole di pensiero sulle vacanze. La vacanza è importante e lo è anche e molto staccare con la testa perché dopo una stagione lunga è giusto pensare di meno al calcio e svagarsi. La vacanza è fatta proprio per questo. Pero, io ho un fisico particolare ed interpreto il lavoro in una certa maniera quindi mi piace allenarmi e l’ho fatto anche in vacanza, ma mi sono anche svagato soprattutto con la testa perché, come dicevo, è importante. Quando abbiamo iniziato a capire che la situazione del Milan era un po’ delicata ci siamo messi sotto e poi avevamo un programma estivo e anche questo ha aiutato”.
Quando ha saputo che sareste andati in Europa come ha reagito?
"Ho gioito perché so quello che abbiamo passato durante la scorsa stagione e conosco l’orgoglio che abbiamo avuto per il periodo nel quale siamo stati imbattuti in trasferta e per i 63 punti e anche l’aver battuto in casa squadre importanti. Tutti traguardi importanti e quando abbiamo saputo del ricorso e del Tas io, sinceramente, ho gioito perché dentro di me è salito l’orgoglio per aver fatto una stagione importante. Dispiace per il Milan, ma sono contento di poter affrontare e di mettermi al livello di una partita d’Europa League”.
Anche lei come Mazzarri non si sente un ripescato?
“Non mi piace sentire questa parola perché noi meritiamo di essere dove siamo e lo abbiamo dimostrato sul campo e anche fuori poiché i conti della società sono a posto. Credo che siamo un esempio di come le cose vanno fatte. Sono orgoglioso della squadra, della società e dello staff e di giocare questo bel preliminare”.
Lei ha esperienza di partite internazionali, come si trasmette questo a chi non ha mai partecipato a partite come queste?
"Con la cultura del lavoro, con la professionalità. Sarò banale, ma queste cose pagano sempre. L’esperienza serve e noi siamo un gruppo variegato e, secondo me, amalgamato molto bene. La nostra qualità ulteriore è ci conosciamo da tanto e conosciamo anche il mister e questa può essere la nostra esperienza. Io potrò aiutare gli altri perché ho già disputato partite internazionali, anche se la Champions non la frequento da un po’ di tempo, ma so quali sono le cose che contano di più in ambito europeo e sicuramente il fattore atletico e fisico conta molto e il fatto che i nostro avversari si stanno preparando già da un mese è una cosa da tenere veramente sott’occhio, però, l’esperienza è che siamo una squadra che gioca da tempo insieme”
Fra chi non ha mai giocato in Europa c’è Belotti lui ha una voglia particolare?
"Il “Gallo” mi ha stupito l’anno scorso per come ha interpretato determinate partite e glielo ho anche detto facendogli i complimenti per come si è calato nella parte. Per uno come lui non c'è bisogno d'esperienza a livello europeo perché interpreta le partite alla grande e i singoli allenamenti. Lui è il capitano ed è colui che deve tramutare in gol le nostre azioni. Lui è una certezza, sicuramente"
Come si affrontano avversari forti e atleticamente preparati? Avete i minuti nelle gambe per attaccarli o vi conviene aspettarli?
"La cosa certa è che loro sono partiti prima e noi siamo un pochino indietro rispetto a loro a livello di preparazione. Noi abbiamo il nostro gioco e le nostre certezze sia in fase difensiva sia in fase offensiva quindi dobbiamo cercare di fare ciò che sappiamo senza cambiare le nostre certezze tecnico-tattiche in base alle nostre qualità fisiche. Proveremo quindi a fare il tipo di partita che sappiamo nonostante abbiamo iniziato la preparazione dopo. Sono molto convinto e contento che il gruppo sia stato mantenuto perché sappiamo come bisogna lavorare ed è bello ritrovarci tutti insieme. E’ un valore aggiunto e dobbiamo esserne contenti”
State provando il 3-4-3, cambia qualche cosa per lei?
"Cambia poco, dobbiamo sempre correre. Il 3-4-3 l’abbiamo fatto anche l’anno scorso, abbiamo già giocato con i due trequartisti e con il 3-5-2. Siamo una squadra camaleontica e sappiamo farci trovare pronti per qualsiasi evenienza. Per noi esterni cambia poco, dobbiamo cercare di accompagnare l'azione il più possibile e aiutare il terzo centrale con le diagonali. E’ un lavoro dispendioso, ma io sono ben contento di farlo".
State lavorando molto sui cross e sulla finalizzazione, state curando di più certi aspetti?
"Non ci siete durante l’anno. E’ una nostra costante e curiamo questi aspetti perché bisogna sempre migliorare. A fine allenamento ci fermiamo sempre a fare questo tipo di azioni: gli attaccanti cercano il tiro e io crosso perché la ripetizione delle cose porta i suoi frutti in partita e lo si è visto anche durante l’anno. Ed è un’altra cosa per cui sono orgoglioso. Queste esercitazioni l e facciano sempre, non c’è nulla di nuovo”
Il suo contratto scadrà a giugno 2020, con la società ha parlato del rinnovo?
"Sono in scadenza e sono ben contento di rinnovare il contratto, a adesso il mio pensiero è rivolto solo ed esclusivamente all’Europa League e ci sarà tempo di parlare di queste cose. Con il presidente ho un rapporto molto genuino e ci sarà il tempo per parlare del rinnovo. Ora non voglio togliere concentrazione dal campo. Avete imparato a conoscermi e voglio che si parli solo dell’Europa League pi ci sarà il tempo per trovare una soluzione”.
Più avanti dovrete fare un richiamo della preparazione?
“Dov’è il prof? Non lo so, io sono ben disposto. Sicuramente durante l’anno faremo dei richiami come si dice in gergo”