DE BIASI, addio a Di Michele. "La scelta è stata sua"

Il tecnico plaude al mercato granata
03.09.2008 20:44 di  Marina Beccuti   vedi letture

In casa granata tiene ancora banco Di Michele, la sua cessione, ma soprattutto il suo malcontento di stare al Torino. Sognava la capitale, la Roma, non è stato possibile, ma è arrivata la Premier con la maglia del West Ham e l'accordo è stato trovato.

Gianni De Biasi, nella consueta conferenza stampa di inizio settimana ha parlato proprio di Di Michele, dando anche qualche numero: "Su 63 allenamenti ne ha preso parte solo a 32. E' lui che ha deciso di andarsene, è chiaro dispiace sempre quando parte un giocatore di valore, ma questa è stata la sua volontà. Per Cairo era incedibile, ma non la pensava così il giocatore".

Ora De Biasi guarda avanti, dopo la vittoria contro il Lecce ci vuole continuità, ma era ormai oltre un ventennio che il Torino non vinceva alla prima di campionato. GDB parla di equilibrio. "Mancano 37 partite al termine, dunque non esaltiamoci, così non dobbiamo abbatterci quando le cose non vanno bene. Questo è un ambiente dove è facile esaltarsi così deprimersi, ci vuole maggiore equilibrio.Sono davanti a Mourinho? Lo saremo anche dopo!", scherza GDB.

Il mercato si è concluso e il Toro pare aver operato bene, anche secondo il tecnico granata: "Sono contento, sembrava non dovessimo comprare nessuno, invece, lavorando a fari spenti, abbiamo concluso molti affari. Un giocatore che doveva arrivare e invece non è stato così? Tettey, alla fine non ce l'hanno dato".

Infine è rimasto anche Abbruscato, per cui in attacco la rosa è piuttosto folta. "Abbruscato era ad un passo dal Genoa, ma sarebbe stato dispiaciuto di partire, segno che ha capito che ambiente è il Toro". 

Due battute sulla violenza di domenica non possono mancare da parte di un tecnico che sa il fatto suo anche a livello sociale: "Non sono un giustizialista, ma ci vuole la certezza di una pena severa. La violenza arriva per mancanza di regole e del rispetto delle stesse, ma deve cambiare anche la mentalità del tifoso: bisogna anche accettare la sconfitta".