Dalla conferenza dei Tesoro: "Cairo è sparito dopo l'incontro a Milano"

24.03.2010 20:38 di  Giulia Borletto   vedi letture
Dalla conferenza dei Tesoro: "Cairo è sparito dopo l'incontro a Milano"
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© foto di Federico De Luca

La sala conferenze dell’Hotel Concord di via Lagrange è gremita. Giornalisti, cameraman, avvocati, esponenti della delegazione tifo granata, tutti pronti ad assistere alla conferenza, la prima in assoluto, indetta dalla famiglia Tesoro. Il perchè di questa scelta è la prima spiegazione data da Antonio, il più giovane della famiglia Tesoro. “Siamo qui per chiarire la nostra posizione. C’è stato un discreto vociare circa le possibilità d’acquisto della squadra Torino in questione. Tutto inizialmente sembrava fattibile in breve, ora ci siamo arenati e volevamo spiegare il perché. E’ interessante poi leggere sui quotidiani la mia situazione economica: una settimana fa ero dato come ricco, anzi ricchissimo, oggi invece sembro povero. Tengo a precisare che non siamo degli sceicchi, non siamo dei petrolieri, ma soprattutto non siamo dei mitomani. Se ci siamo accostati al Toro è perché ne abbiamo le possibilità economico/finanziare. Il problema adesso è che da un po’ di tempo dalla controparte (Cairo, ndr) non riceviamo più notizie”.

Ma com’è andata veramente con il presidente granata? Ora prende la parola Savino, il padre: “Non abbiamo ricevuto nè risposte tecniche, nè niente. Ci siamo sentiti la prima volta attraverso un intermediario (di cui non fanno il nome). La domanda che gli ho fatto subito e che gli ho fatto sempre ribadito era se avesse realmente la volontà di vendere: la risposta era affermativa. In seguito c’è stata una telefonata diretta, nella quale la domanda continuava ad essergli posta da parte mia. Ci siamo incontrati a Milano su suo appuntamento e la mia domanda era sempre la stessa: la volontà continuava ad esserci. Sono state 3 ore d’intenso colloquio, dopo le quali si siamo lasciati con la promessa di sentirci nel giro di qualche giorno, stiamo ovviamente parlando di 2 settimane fa. Fino al lunedì successivo al nostro incontro Cairo non ha dato segnali, così il martedì ho deciso di chiamare io, senza però ricevere risposta. Da quel momento ho ritenuto giusto smettere. Per me da quel momento era palese che le intenzioni iniziali di vendita, fossero svanite in una bolla di sapone. Forse c’è stato un fraintendimento, non lo so. Il nostro interesse non è terminato, ma non so il nostro futuro quale sarà”.

Dalle parole di Savino senior si intuisce che le ragioni di questo brusco stop, non hanno a che fare con loro, ma che la marcia indietro è stata inserita da Cairo in persona. Ma la necessità di una conferenza stampa è nata dopo gli incessanti rumors messi in piedi dai giornali ai quali però loro non hanno mai negato niente. “Siamo stati presi per la giacca” riprende Antonio. “Il Toro ci è stato proposto nei giorni in cui Aldo Spinelli (Presidente del Livorno) ha dichiarato il nostro interesse nei confronti del club toscano. Davanti alla proposta di un club glorioso come quello granata però, ci siamo fermati a pensare. Ci siamo trovati da subito in prima pagina e si sa che quando parte la macchina mediatica è difficile fermarla. Non era questa comunque la nostra idea di trattativa. Solo dopo abbiamo iniziato a parlare con Cairo”.
Ma il Torino in definitiva da chi vi è stato proposto? “Spinelli dichiarò di non voler vendere a Cecchi Gori, ma a noi. In quel momento un politico torinese ci chiamò per dirci che Cairo aveva intenzione di vendere e da quel momento abbiamo detto stop a qualunque altra trattativa. Il Torino ci interessa davvero”.