Contro l'Hellas può essere la volta buona per una variante tattica

21.07.2020 11:12 di  Claudio Colla   vedi letture
Contro l'Hellas può essere la volta buona per una variante tattica
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Fuori causa Armando Izzo, in forse Lyanco dopo la serataccia di Firenze, il Toro boccheggia in difesa. Ora anche dal punto di vista del conteggio degli uomini a disposizione di Moreno Longo. Che potrebbe finire per far di necessità virtù, e approfittare dell'ennesima carenza di giocatori da alternare per provare, finalmente, a far scendere in campo la squadra con la difesa a quattro.

Certo, si è già detto, sussiste l'ipotesi di affidare a Wilfried Singo il centro-destra difensivo (https://www.torinogranata.it/notizie/verso-toro-hellas-c-e-l-ipotesi-singo-nell-undici-titolare-108110). Ma il +8 dal Lecce, la presenza di Genoa e Udinese alle spalle della compagine granata, un avversario come l'Hellas Verona, ormai privo di obiettivi tangibili, consentirebbero quel minimo di tranquillità necessario per sperimentare. Magari con un 4-2-3-1 che veda la rocciosa coppia Bremer-Nkoulou davanti a Sirigu, Aina e De Silvestri sulle corsie laterali arretrate, cerniera mediana composta Rincòn e Meité (con Lukic squalificato), e magari Ansaldi sul fronte offensivo - ipotesi da tempo caldeggiata sulle nostre pagine - a spalleggiare Verdi e Berenguer alle spalle di Belotti. 

Mancando invece un Baselli per il 4-3-3, a meno di non puntare su Berenguer o Ansaldi per il ruolo di mezzala, l'altra ipotesi, qualora si opti per un quartetto in retroguardia, Longo sembra tentato anche da un più classico 4-4-2: più o meno gli stessi i protagonisti, con l'eccezione di Simone Zaza, che affiancherebbe così Il Gallo, da boa, per consentire al capitano granata di partire un po' più lontano dalla porta, sul centro-sinistra offensivo, zona del campo in cui, dal restart in avanti, è riuscito a tratti a fornire il meglio di sé.