Contestazione numero 6: ecco i numeri di Cairo
Una bomba carta, scritte con la bombololetta color granata, un vetro rotto e liquido corrosivo contro il portone d'ingresso: questo l'ennesimo attacco alla presidenza di Cairo dell'altro ieri. La nuova contestazione è stata la numero 6 da quando l'imprenditore alessandrino si è insediato alla corte del Torino. La prima è stata registrata sempre a Milano, immediatamente dopo la nuova discesa in Serie B nel giugno 2009, la seconda verso Natale 2009, con la paura per giornalisti e non in Sisport, dopo che un gruppo di ultras era entrato in massa per una nuova contestazione. La terza a luglio di quest'anno con volantini in cui campeggiva il credo "Cairo Vattene" sparsi per Torino e in tutta Italia. La quarta qualche settimana fa davanti alla sede di Via Arcivescovado a Torino e la quinta nuovamente alla Sisport contornata da insulti e minacce prima a Cairo e poi a Petrachi, che fino a quel momento non era mai stato nominato nei cori di disappunto.
"Chi non mi vuole è una minoranza, anche se rumorosa" ha dichiarato il patron granata, "però la stragrande maggioranza dei tifosi è con me. Sento il loro sostegno, che mi conforta e mi spinge a dare ancora di più. Io non mollo, ho preso un impegno nei loro confronti e voglio mantenerlo". Forse sarebbe il caso di mettersi una volta per tutte con il cuore in pace, almeno per il bene della squadra che da due settimane ha iniziato a dimostare il suo valore effettivo. Quello che conta ora è lei e nient'altro.