...con Mondonico

12.06.2010 12:02 di  Raffaella Bon   vedi letture
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© foto di Federico De Luca

Play-off e play-out di serie B, mercato allenatori e Mondiali. Sono tanti gli argomenti all'ordine del giorno e di tuttociò abbiamo discusso con un tecnico dalla grande esperienza sulle panchine di tutta Italia: Emiliano Mondonico.

Che partita si aspetta fra Torino e Brescia?
"Il Torino ha dimostrato a Modena, col Sassuolo, di saperci fare fuori casa perciò sicuramente darà del filo da torcere ad un Brescia che, in casa, potrà sfruttare meglio i suoi attaccanti. Per me, però, le possibilità sono ancora 50 e 50".

Si aspettava una vigilia così accesa fra le due squadre?
"Sono situazioni che saltano fuori alla vigilia di partite importanti, ma fa parte del gioco. Sul campo è tutta un'altra cosa. Nel caso della squalifica di Bianchi certo che potrà mancare al Torino, ma anche il Brescia sarà senza Mareco. Anche qui le cose si equivalgono".

Cairo ha parlato di un Mareco che ha minacciato Bianchi. Può essere verosimile?
"In campo è chiaro che ognuno mette in campo le armi che ha, ma al novantesimo dovrebbe finire tutto. Rivangando certe cose è chiaro che si crea una situazione abbastanza nervosa in vista della sfida successiva. Chi cerca di creare situazioni di questo tipo pensa di avere qualche vantaggio".

Il Brescia ha autorizzato Mareco ad agire contro Cairo, cosa ne pensa?
"Sono quelle situazioni che vanno a finire in niente e servono solo a riscaldare gli animi. Speriamo che i tifosi siano così intelligenti da non accettare questa provocazione".

Qual è la forza di questo Brescia?
"La forza del Brescia sono Caracciolo e Possanzini che, in tante situazioni, hanno contribuito a tirare fuori la squadra dalle difficoltà. Giocando davanti alla propria gente potranno esprimersi ancora meglio anche se il Torino, come detto, sa farsi rispettare fuori casa. Un ruolo importante potranno recitarlo anche i tifosi del Brescia".

Per il Torino, se non dovesse arrivare la promozione, sarà una stagione fallimentare?
"Da come erano partiti sicuramente sì. Il Torino, per tanti motivi, era la squadra che più di tutte si presumeva potesse arrivare in A".

Parlando sempre di B, si aspettava la promozione diretta del Cesena?
"Il Brescia aveva un vantaggio perso a Padova ed il Cesena ne ha approfittato. Queste provinciali che arrivano in A sono situazioni che fanno bene al calcio".

Dalla sfida play-out, invece, cosa si aspetta?
"E' una bella gara. All'andata è finita in parità e sicuramente sarà una gara molto sentita. Trieste è un campo importante e spiace che una di queste due squadre debba retrocedere".

Nel suo futuro c'è sempre l'Albinoleffe?
"Ho parlato con il presidente, ho dato la mia disponibilità a restare e questo per non dare adito a rumors che potevano essere negativi anche per la squadra. Sicuramente c'era qualche altra soluzione, ma ho preferito mettere in chiaro da subito le cose. L'Albinoleffe era la prima scelta".

Parlando di allenatori, come valuta il passaggio di Pioli al Chievo e Mihajlovic alla Fiorentina?
"Pioli al Chievo è in linea con l'aspetto soft della piazza. Con il Sassuolo si è trovato spesso in un ambiente abbastanza particolare, senza tensioni come ci sono in altre piazze e lo stesso sarà al Chievo. Ha fatto bene con i neroverdi, ma ci sono piazze dove tutti fanno bene come questa, il Chievo appunto e anche il Crotone ad esempio. Per quanto riguarda la Fiorentina, invece, Mihajlovic è totalmente diverso da Prandelli, ma se saprà sfruttare il suo lavoro potrà fare ottimi risultati. Non mi è piaciuto quando Mihajlovic ha detto di puntare a quarto posto e qualificazione in Champions, la Fiorentina ormai deve puntare a qualche titolo come può essere anche la Coppa Italia".

All'Inter Mourinho se n'è andato ed è arrivato Benitez. Se l'aspettava?
"E' stata una scelta politicamente corretta da parte sua. Difficilmente avrebbe potuto ripetere una stagione come l'ultima e ha sfruttato al meglio il fatto di essere un uomo mercato trovando un'altra piazza fortemente competitiva come Madrid. Forse i tifosi speravano in una sua permanenza, ma ora arriva Benitez che non è un signor nessuno. Ha esperienza, qualità e caratteristiche importanti, ma non è Mourinho".

Prandelli in Nazionale come lo vede?
"E' il posto giusto per lui. La storia con la Fiorentina non aveva più motivo di andare avanti dopo quanto successo".

Lippi in Dubai?
"Sarebbe una pensione. L'ha fatto Cannavaro e se lo facesse lui sarebbe una bella pensione".

Colantuono all'Atalanta?
"Al momento mi sembra antipatico che sia uscita questa voce, con una squadra che lotta per la A come il Torino".

Ieri è iniziato anche il Mondiale, chi vede favorito o cosa pensa dell'Italia?
"Le squadre candidate alla vittoria possono essere l'Italia, per ovvi motivi, poi sicuramente Spagna, Argentina, Inghilterra o anche l'Olanda. Ogni campionato, poi, ha la sua sorpresa. Per quanto riguarda l'Italia mi auguro che Lippi abbia trovato la quadratura del cerchio, che faccia giocare gli uomini giusti al posto giusto e non sono d'accordo su Iaquinta e Di Natale obbligati a rincorrere gli altri. Se si fanno giocare vanno fatti giocare nel loro posto naturale. Se proprio vuole qualcuno da mettere fuori ruolo penso sia meglio mettere un difensore a fare l'attaccante, che è anche contento"