Con l’Udinese in campo gli stessi del derby per farsi perdonare

A parte Peres, che deve scontare un turno di squalifica, tutti sono a diposizione per la partita di domenica, salvo i lungodegenti Maksimovic e Obi e il convalescente Martinez.
19.12.2015 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Con l’Udinese in campo gli stessi del derby per farsi perdonare
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Dopo una prestazione non accettabile sotto nessun profilo e un atteggiamento da pappa molle come quello del Torino nel derby di Coppa Italia ci vuole l’immediato riscatto e non solo una vittoria, ma anche convincere appieno con il gioco. Sarebbe quindi interessante vedere in campo gli stessi giocatori che mercoledì allo Juventus Stadium non sono stati capaci di esprimere un gioco degno di tal nome, è vero che non potrà esserci Bruno Peres perché dovrà scontare la squalifica di una giornata poiché, non essendosi sabato scorso svolta la gara con il Sassuolo a causa della nebbia, è slittato il suo stop forzoso, ma tutti gli altri calciatori sono a diposizione e se schierati potrebbero riscattarsi. Dimostrando così che l’errore commesso è stato superato e tutti loro non sono quelli visti mercoledì. Fra i non convocabili per domenica è giusto ricordare che ci sono Maksimovic, Obi e Martinez, ancora alle prese con i propri problemi fisici.

Ventura sicuramente avrà altre idee sulla formazione da opporre all’Udinese, però un’eccezione in questo caso potrebbe essere un buon viatico per cercare di riconciliarsi con i tifosi che giustamente non hanno accettato l’atteggiamento dei propri giocatori. Qualcuno potrà obiettare che se in campo andassero gli stessi che hanno perso con la Juventus e poi incappassero in un’altra sconfitta con l’Udinese o in un pareggio, che comunque sarebbe da considerarsi un risultato troppo risicato, poi la contestazione assumerebbe toni ancora più accesi. Eh no, l’obiezione non è accettabile per due motivi: 1) l’Udinese sta veleggiando a ridosso della zona retrocessione e ha un tasso tecnico ben inferiore a quello della Juventus e anche a quello del Torino. 2) Bisogna soprattutto avere il coraggio di assumersi le proprie responsabilità e comportarsi da persone adulte e quindi chi sbaglia deve rimediare.

Al Torino si chiede prima di tutto un riscatto caratteriale, quindi un atteggiamento in campo che fin dal primo minuto dimostri chiaramente che tutti i giocatori in campo vogliono vincere con l’Udinese e che la partita è stata preparata sul piano offensivo. Il ritmo dovrà essere sostenuto e il gioco svilupparsi per vie verticali effettuando i movimenti che servono per aprire gli spazi, anche se l’Udinese si chiudesse a protezione della propria area. Vedere giocatori che indossano la maglia granata e stanno fermi come statuine di pietra attendendo che succeda qualche cosa o anche assistere al passaggio lento della palla fra i difensori per vie orizzontali oppure notare che c’è una terra di nessuno fra difensori e centrocampisti, schiacciati a ridosso della propria area, e gli attaccanti, sulla linea di centrocampo o subito oltre, non è l’atteggiamento che ci si aspetta dal Torino. La vera crescita è superare questo modo di essere e se non si riesce allora vuol dire che si è inadeguati, la società ne prenderà atto e cambierà prendendo altri all’altezza oppure si accontenterà e i tifosi sapranno che non possono aspettarsi niente di più. Uomini o caporali? Sta a Ventura e ai giocatori decidere chi essere.