Chapecoense, De nes Filho: “L’amichevole è simbolo di sopravvivenza e dell’amore verso chi non c’è più”

31.07.2018 19:32 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Chapecoense, De nes Filho: “L’amichevole è simbolo di sopravvivenza e dell’amore verso chi non c’è più”
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Il presidente della Chapecoense Plinio De nes Filho, e il capitano della squadra, Alan Ruschel, insieme al direttore generale del Torino, Antonio Comi, e al difensore centrale granata, Gleison Bremer (le parole del giocatore del Torino è possibile leggerle in un articolo dedicato cliccando sul seguente link: https://www.torinogranata.it/notizie/bremer-grazie-ai-compagni-mi-sono-inserito-bene-aspiro-a-diventare-come-thiago-silva-e-sergio-ramos-82638), in conferenza stampa hanno presentato l’amichevole di domani sera, fischio d’inizio alle ore 21,30. Ecco che cosa hanno detto:

La conferenza è iniziata con l’introduzione della giornalista di Torino Channel Ilenia Arnolfo che ha poi passato la parola a Comi, De nes Filho e Ruschel.

Comi Tutto è nato a Roma quando la Chape ha disputato l’amichevole con la Roma e io ho parlato subito con il presidente Cairo e con Barile per fare qualche cosa per una società che ha vissuto un dramma che conosciamo. Parlando con gli altri dirigenti abbiamo deciso di disputare questa amichevole. Siamo orgogliosi di questo evento e vogliamo vedere non solo cosa accadrà in campo, ma soprattutto quanto questa iniziativa benefica e di solidarietà sarà condivida dal nostro pubblico. Anche quando perì a Superga il Grande Torino in molti ci aiutarono come il River Plate. Pensavamo che fosse doveroso aiutare la Chape e siamo orgogliosi di farlo”.    

De nes Filho Buona sera a tutti, ai giornalisti, agli amici Comi e Barile e a tutti i tifosi del Torino, ma parlo poco l’italiano e quindi continuerò in portoghese. La Chape è una squadra che nasce nello stato di Santa Caterina e lì ci sono tanti discendenti italiani, soprattutto veneti. L’incontro a Roma con il Toro è stato un momento di grande emozione e soprattutto quando è stato deciso di disputare quest’amichevole per omaggiare la Chapecoense. La Chapecoense ha avuto quattro sopravvissuti e non abbiamo perso solo calciatori e colleghi, ma proprio degli amici. Alle volte ci sono coincidenze ed è la spiritualità ad aiutarci ad andare avanti. Domani omaggeremo il Grande Torino e La Chape, l’amichevole simboleggia la sopravvivenza e l’amore verso chi non c’è più. Voglio anche dare il benvenuto a Bremer e sono contento che sia diventato un giocatore dle Torino perché è tra fratelli”.

Ruschel Buon giorno a tutti. Sono felice di poter giocare con il Torino perché tra le due squadre c’è una storia simile, sono onorato e mi sento in dovere di ringraziare i tifosi nostri e del Toro poiché ci hanno dato una grande forza. Sono felice e motivato di poter giocare a calcio perché posso fare ciò che ho sempre desiderato”.

Poi le domande dei giornalisti.

Presidente De nes Filho e capitano Rusche che cosa vi ha dato la forza di andare avanti dopo la Tragedia?

De nes Filho: “E’ stato un onore accettare di ricostruire una squadra intera, ho perso degli amici ma con al forza della volontà piano piano ho raggiunto gli obiettivi. Nella vita privata ho patito la situazione ed è difficile ricominciare e pensare che da un giorno all’altro non ci fosse più la squadra. Sono sopravvissute quattro persone e lo sforzo di Ruschel che è sopravvissuto ed è tornato a giocare ad alti livelli nonostante i traumi è stato di sprone per tutti, anche per me. Nel 2017 la Chape ha vinto molto e ha fatto tre volte i giro del Mondo per disputare tutte le partite siamo stati fra le venti migliori squadre dle Brasilee in campionato ci siamo piazzati ottavi. La ricostruzione è avvenuta grazie all’amore, alla dedizione, alla professionalità, alla passione e a tanta buona volontà ed entusiasmo”.

Ruschel: “Ho avuto una seconda chance di vita grazie a Dio e dopo otto mesi di operazioni ho potuto tornare a giocare. Ringrazio chi mi è stato vicino in particolare la mia famiglia che mi ha dato tanta forza. Ho trovato la forza per ricominciare anche perché volevo dare forza alle famiglie degli amici che non ci sono più e quale miglior modo se non tornare a giocare a calcio. E’ stata una promessa fatta a Dio e sono riuscito a mantenerla”.

State pensando d’invitare il Torino in Brasile?

De nes Filho: “Sì, Ne abbiamo già parlato e sono super onorato di accogliere il Torino nel nostro stadio che in questo momento è in ristrutturazione, ma fra otto-nove mesi i lavori saranno terminati. A febbraio ho incontrato a Milano Cairo e Barile e abbiamo già parlato di una seconda partita”.

Quale squadra giocherà domani visto che poi il giorno seguente giocherete la Coppa del Brasile contro il Corinthians?

De nes Filho: “Non era prevista la gara con il Corinthians il due agosto, ma la federazione l’ha anticipata. Domani in campo andrà una squadra mista con giovani promesse già andate in campo più volte e che saranno il futuro della Chape. La gara con il Torino è una manifestazione di solidarietà e faremo una grande partita. La Chape farà la sua parte per rappresentare con orgoglio la maglia che indossa”.