Cerci deve farsi carico del Toro e portarlo a quota quaranta punti

Grazie all'essere titolare inamovibile nel Torino Cerci ha raggiunto la Nazionale. L'esterno destro ha già in parte ripagato la fiducia della società e dell'allenatore e l'affetto dei tifosi, ma deve dare il contributo definitivo per la salvezza.
11.04.2013 11:48 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Cerci deve farsi carico del Toro e portarlo a quota quaranta punti
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Cerci il ventitre agosto scorso è approdato al Torino poiché la Fiorentina non lo aveva ritenuto essenziale al suo progetto stagionale, il ventuno marzo per la prima volta ha indossato la maglia della Nazionale nell’amichevole con il Brasile e il ventisei marzo l’ha nuovamente vestita in una gara questa volta ufficiale, quella con Malta. Il fatto che Cerci abbia giocato nel Torino è stato determinante per il suo rilancio, quindi adesso è lui che deve contribuire affinché la squadra granata arrivi prima possibile alla fatidica soglia dei quaranta punti in modo da non doversi preoccupare più di salvarsi. Che Cerci abbia già dato il suo contributo al Torino è evidente, infatti, la squadra granata è a un passo dal restare in serie A, ma questo non è solo merito di Cerci anche i suoi compagni hanno contribuito, quindi quello che finora Cerci ha dato al Torino non basta per pareggiare i conti con quello che la sua avventura in granata ha significato per lui, deve dare ancora qualche cosina in più.

Il gioco di Ventura esalta le caratteristiche di Cerci che può involarsi sulla fascia e cimentarsi nell’uno contro uno per poi convergere e andare al tiro oppure crossare per un compagno, oltretutto l’esterno non deve sempre ripiegare come fanno buona parte dei suoi compagni, che con lui condividono la manovra offensiva, per partecipare alla manovra difensiva, anche lui dà il suo contributo nell’interdizione, ma meno di altri. Il suo compito principale è quello di spingere, di insinuarsi negli spazi lasciati dall’avversario di turno o di creare la superiorità numerica in attacco. Questo sta alla base della creazione della manovra che dovrebbe portare al gol, unico modo esistente nel calcio per vincere.

Nel ciclo di fuoco con Roma, Fiorentina, Juventus e Milan è Cerci che deve farsi carico della squadra e condurla a conquistare punti e non deve farlo solo per riconoscenza nei confronti della dirigenza che lo ha accolto o dell’allenatore che lo stima e che lo ha fortemente voluto in granata o della tifoseria che lo ha eletto fra i beniamini, deve farlo anche per se stesso per dimostrare che a quasi ventisei anni, li compirà il ventitre luglio, ha raggiunto la maturità calcistica che gli permette di compiere il definitivo salto di qualità e di passare dall’essere un calciatore che ha delle doti a uno che le sa sfruttare per sé e per la squadra.