Cambiare gioco può servire, ma al Torino occorrono anima, ferocia, forma fisica e i necessari rinforzi
Derogare al 3-4-2-1 e passare al 4-3-3 più difficile al 4-4-2 può essere una soluzione ai problemi visti nelle prime uscite di questa stagione, magari da adottarsi non sempre ma di tanto in tanto per vedere se così il Torino torna a essere quello che Juric ha plasmato nei due anni scorsi. Si sicuro un cambio di modulo non è cosa così facile da attuarsi per una squadra che è abituata a giocare in un certo modo. In verità durante il ritiro a Pinzolo nelle partitelle più di una volta è stato utilizzato il 4-3-3, però così di solito era schierata la squadra delle riserve che simulava l’avversario. Talvolta nell’undici c’era qualche titolare, ma di certo serviranno allenamenti molto intensi per far assimilare ai giocatori movimenti che inevitabilmente sono diversi cambiando l’assetto. Fattibile comunque se i calciatori saranno molto recettivi e pronti poi a metterli in pratica durante le partite.
Di certo il Torino deve cambiare marcia non solo per la sconfitta subita dal Milan per 4 a 1 dove è mancato tutto: atteggiamento, gioco e anche sul piano fisico la squadra era in difficoltà. Si potrebbe pensare a una giornata particolarmente storta se prima sia in Coppa Italia con la Feralpisalò sia in campionato con il Cagliari si fosse visto un Torino pimpante e convincente, ma non è stato così per cui il problema è più profondo. Juric e il suo staff analizzeranno a fondo cosa ha portato a inceppare gli ingranaggi e cercheranno soluzioni immediate che dovranno vedersi domenica al Grande Torino Olimpico contro il Genoa che ieri sera ha battuto uno a zero la Lazio all’Olimpico di Roma.
Per rimettersi in carreggiata il Torino ha sei giorni di tempo. Da una parte va capita l’entità dell’infortunio muscolare di Sanabria, oggi si saprà l’esatta diagnosi, e se Djidji (post operazione di Sport’s hernia risalente alla fine dello scorso campionato) e Seck (infortunio alla spalla che non gli ha permesso ancora di essere convocato in questo inizio di stagione) sono arruolabili. Dall’altra se la squadra è in grado di ritrovare anima, la ferocia agonistica e se migliora la forma fisica. Contro il Genoa dovranno esserci meno passaggi all’indietro, giri palla sterili e più verticalizzazioni.
La società invece ha solo quatto giorni, cinque contando anche oggi, per completare la rosa ed è risaputo che mancano un trequartista, un attaccante e un terzino, se non sarà ceduto nessun titolare (la permanenza di Schuurs è sempre in bilico). Buon lavoro.