Cairo: "Regole chiare per andare avanti nel calcio in questo periodo di guerra, tra virgolette"

09.10.2020 12:58 di  Marina Beccuti  Twitter:    vedi letture
Cairo: "Regole chiare per andare avanti nel calcio in questo periodo di guerra, tra virgolette"
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Urbano Cairo, a margine del Festival dello Sport, che si sta tenendo a Milano in questi giorni (dall'8 al 10 di ottobre) ha parlato ai media presenti dell'attuale situazione calcio in tempo di Coronavirus. Ora nuovamente infermento per i nuovi contagi.

"Il Protocollo va discusso, poi magari emendarlo nuovamente, ma il tutto va risolto, perchè andare avanti è un valore. Ero favorevole a marzo al lockdown, ma la vita va avanti, altrimenti se si ferma è peggio. E' fondamentale procedere, il Protocollo va rivisto in piccole parti, l'Uefa ha dichiarato che se ci sono 13 giocatori negativi le partite si giocano, queste cose sono una base che va tenuta. Noi dobbiamo avere chiaro che bisogna procedere per dare uno spettacolo a casa alla gente. Dobbiamo fare i conti con i contagiati, ma anche prima dovevamo fronteggiare gli infortuni, le squalifiche, ci sta. Può essere peggiore nel momento in cui i contagi sono più ampi, dobbiamo cercare di adattarci a questo mondo nuovo, sperando che duri poco, trovando magari un vaccino. Siamo in una specie di economia di guerra, tra virgolette, cercando di andare avanti per salvaguardare questi mondi. Nel momento in cui il protocollo va gestito tra governo, CTS, bisogna prevedere cosa devono fare le Asl locali. Non voglio entrare nel merito di Juventus-Napoli, la cosa che va fatta è cercare di attenersi al protocollo, dove c'è stata un'aggiunta. Non avrei voluto giocare contro un Genoa decimato, stabiliamo una regola che vada bene per tutti, non solo nel singolo caso. Adesso la regola va rispettata. Si sta giocando ed è una cosa positiva, abbiamo ripreso l'anno scorso, in un tempo concentrato, giocando ogni tre, sottoponendo i calciatori anche ad uno sforzo notevole, se l'abbiamo fatto allora, cosa che ritenevo difficile, possiamo farlo ora. Ho fatto i complimenti a Gravina perchè ha deciso di tornare a giocare, oggi, a maggior ragione, avendo una conoscenza maggiore di questo virus, possiamo andare avanti. Bisogna capire da dove vengono questi contagi, che non è causa della scuola, bensì della mobilità, della movida".