Cairo: "Non sono tirchio e Nicola è un simbolo per il Toro"
Urbano Cairo ha così commentato la decisione della Fifa di non accettare la SuperLega.
"Sull'idea di una Superlega mi ero già espresso un anno e mezzo fa in maniera molto, molto negativa. Ero uno dei maggiori oppositori, insieme, fra gli altri, al capo della Liga Spagnola. La cosa si era fermata, ogni tanto ritorna, ma la Fifa fa molto bene ad essere decisa e dura sul tema".
Cairo ha poi aggiunto: "E' molto importante preservare i campionati nazionali con la loro tradizione e storia. Non penso nemmeno che una Superlega Europea avrebbe così tanto seguito da parte del pubblico".
Il presidente granata si è poi addentrato a parlare del Torino: "Sicuramente nella prima parte della stagione ha fatto male. Ora abbiamo cambiato allenatore e speriamo di poter ripartire anche se quello di prima (Marco Giampaolo, ndr) non ha fatto male, solo che qualcosa non ha funzionato. Nicola era con noi al mio primo anno di presidente. Fece molto bene con noi in Serie B e segnò il goal della promozione, è un simbolo".
Riguardo al campionato Cairo ha aggiunto: "In questo campionato vedo l'Inter molto in palla, però anche il Milan... vedo bene le due milanesi. Una loro vittoria dello scudetto interromperebbe la serie vincente della Juve, e sarebbe anche giusto, per dare un po' di vivacità al campionato".
Alla domanda se è davvero così tirchio come si dice, ha risposto: "Non è vero, questa è una leggenda metropolitana. Sono generoso però è importante far tornare i conti perché così non si mandano a casa persone ma si assumono. Oggi nelle mie aziende ho 4.500 dipendenti e 4.500 collaboratori esterni, sono 9.000 famiglie in tutto".
Sulla finale di Supercoppa ha rimarcato una cosa: "La Juve non l'avrei mai tifata in vita mia".