Cairo: “Non arriverà nessun attaccante anche a fronte di uscite: non dobbiamo fare autogol”
Il presidente del Torino, Urbano Cairo, giunto a Bormio a trovare la squadra e mister Mazzarri in ritiro ha parlato con i giornalisti. Ecco che cosa ha detto parola per parola riguardo alla squadra e al mercato:
A che punto è la costruzione del Torino 2018-2019?
“Mi sembra che siamo a buon punto, abbiamo fatto alcuni interventi importanti quali l’arrivo di Izzo, Bremer, Maïté che sono tre novità significative, giocatori di qualità e che sono anche costosi perché, purtroppo, il tema è che la qualità si riflette sempre nei costi dei cartellini. Quella di Maïté è stata un’operazione con scambio alla pari con Barreca, che aveva voglia di andare al Monaco e trattenere i giocatori è difficile. C’era quest’opportunità di prendere Maïté che era un buon giocatore del Monaco che lo scorso anno aveva fatto molto bene al Bordeaux e l’abbiamo preso. A parte Damascan che l’avevamo preso già in inverno e poi l’iter è stato completato adesso quando ha avuto lo status da comunitario così abbiamo potuto tesserarlo. Abbiamo riscattato quei giocatori che avevamo in prestito Niang, N’Koulou e Rincon. La somma totale tenuto conto dei 10 milioni per Izzo, altri 10 per Maïté, 6 per Bremer, 12 per Niang, 6 per Rincon, 3,5 per N’Koulou e 1,5 per Damascan hanno portato a 49 mln meno i 10 incassati per Barreca fanno 39 milioni Mi sono fatto fare un conto dal direttore amministrativo per vedere quanto è stato il ricavo per i giocatori rivenduti da quando siamo in serie A e quanto sono costati e prima di fare le operazioni che hanno portato all’acquisto di Bremer e Izzo avevamo un tesoretto di 9 mln e poi ne abbiamo spesi 16 e quindi siamo sotto di sei. Alla fine tra operazioni in entrata e in uscita considerando tutto quanto e includendo eventuali premi e commissioni alla fine siamo sotto di sette. Non vuole dire nulla, però, questo per dire che non abbiamo chissà quali tesori, ma se avremo delle opportunità siccome c’è ancora qualche cosa da fare interverremo. Lyanco, che è stato un investimento importante per noi, lo scorso anno ha avuto un infortunio che è durato a lungo e poi è stato operato, adesso il decorso sta andando bene, ma finché non lo vedrò in campo e non lo vedo calciare bene e fare ciò che sa resto prudente nel dire che è recuperato. Per noi Lyanco è stato un investimento da sette milioni che ad oggi ha fatto tre partite. Giocatore del 97’, giovane e con un potenziale incredibile. Anche Bonifazi ha avuto problemini vari, però, anche lui è un giocatore che ha potenziale e che ci è stato richiesto e da tanti, ma che io voglio tenere perché è un nostro giovane, anche se non del vivaio poiché è cresciuto nel Lazio, ma che ha vinto con noi il campionato Primavera. Davanti abbiamo giocatori importanti e notevoli. A centrocampo tra Lukic, Baselli, Maïté, Rincon, Ljajic - che può anche essere considerato uno dei tre talvolta, dipende dalle partite che si giocano - e poi abbiamo Acquah e il mister mi ha detto che sta benissimo, è in forma smagliante, magro e voglioso. Obi che non è ancora tornato perché ha disputato il Mondiale e Valfidiori. Abbiamo comunque sette giocatori. In difesa forse a causa degli infortuni di Lyanco e Bonifazi c’è qualche cosa da fare e faremo il possibile. Questo è il quadro e stiamo parlando di che cosa? Forse ci manca un giocatore o forse ne mancano due. Vediamo. Dipenderà anche dalle eventuali uscite, se ci saranno. Anche tenere tutti i giocatori forti che abbiamo è un valore notevole”.
E’ arrivato a Bormio, ha assistito a una parte dell’allenamento e poi ha parato fittamente cin Mazzarri. Il mister le ha chiesto qualche giocatore in particolare per il 3-5-2 o il 3-4-3?
“No, abbiamo fatto considerazioni generali come ho detto e poi ci vedremo anche più tardi. Non abbiamo fatto ragionamenti di mercato. Gli ho chiesto come sta andando il ritiro, com’è il gruppo, come vanno i giovani perché volevo sapere cosa pensa”.
Gli infortuni di Lyanco e Bonifazi potranno portare a un rinforzo in difesa, in attacco potrà arrivare un uomo forte a fronte di un’uscita, ma a centrocampo non servirebbe un profilo alla Pereyra?
“In attacco non può arrivare nessuno anche in caso d’uscita perché ci sono già Belotti, Niang, Falque, Ljajic, Edera …”.
Non vuole fare un regalo al mister?
“Non è che io non voglia, è il mister che … non sono regali perché il tema è: avere giocatori che servono. Io lo farei volentieri un regalo ai tifosi e al mister, ma gli do un giocatore in più che lui non vuole poiché davanti gioca a due e ci sono già Belotti, Falque, Niang, l’acquisto più costoso del Toro, Ljajic ed Edera che è un giovane dal grande potenziale. Mettiamo pure di venderne uno, ma ne rimangono quattro e se ne si prendesse uno forte gli altri? Non dobbiamo fare autogol, non farci del male da soli. Benissimo i regali, ma più che di regali parliamo di cose utili e funzionali che mi chiede il mister. Semmai Mazzarri è più interessato a qualche rinforzo dietro e non davanti dove siamo messi benissimo. Non mi ha mai detto che non ha mai avuto un attacco così forte perché ne ha avuti di attacchi importantissimi, ma un attacco come abbiamo è comunque pazzesco”.
A centrocampo arriverà qualcuno?
“Vediamo. A centrocampo giochiamo a due/tre e Ljajic può essere utilizzabile anche lì in certe partite piuttosto che in altre. Ci sono poi Baselli, Rincon, Lukic che è tornato e del quale il mister mi ha parlato molto bene, Maïté che è un giocatore con un grandissimo potenziale e ha fatto un buonissimo campionato a Bordeaux lo scorso anno, e anche Obi, Acquah e Valdifiori che sono altri tre. Per fare interventi bisogna fare qualche uscita adeguata, intelligente. Per cui vediamo”.
A fronte di centrocampisti in uscita Pereyra è trattabile?
“Di Pereyra non abbiamo mai parlato e per lui non abbiamo mai fatto richieste. Il mister lo ha avuto ed è sicuramente un buonissimo giocatore, ma non abbiamo mai fatto ragionamenti su di lui con il Watford. Non iniziamo con le telenovelas, lasciamolo fuori. Siamo così come siamo e dopodiché se ci sarà la possibilità di fare un intervento lo faremo, ma non sarà Pereyra”.
E per quel che riguarda le fasce?
“Sulle fasce abbiamo De Silvestri, Ansaldi e Berenguer che il mister sta provando lì e che era il ruolo che il giocatore aveva all’Osasuna dove aveva fatto molto bene. Quindi vediamo, forse lì qualche cosa manca. Avevamo preso Peres e poi lui ha preferito rimanere in Brasile e, quindi, vedremo se troveremo il giocatore giusto”.
Falque negli ultimi due anni ha avuto un rendimento costante, a fronte di richieste è da considerarsi incedibile?
“Falque è un giocatore … a me non piace mai parlare dei singoli, però, Iago ha un curriculum con noi straordinario: dodici gol e dieci-dodici assist a campionato. E’ un giocatore da tenere al Toro, punto”.
E Niang e Ljajic sono da tenere anche loro?
“ Anche”.
Avete ricevuto qualche offerta per loro?
“Non ci mettiamo a parlare … noi teniamo tutti volentieri perché sono giocatori molto forti”.
Da qualche ora in Spagna parlano dell’interesse del Siviglia per N’Koulou, cosa può dirci?
“Abbiamo respinto al mittente ringraziando, come si fa sempre, però non siamo interessati nella maniera più assoluta”.
Domani partirà la campagna abbonamenti e qualche tifoso è convinto e qualche altro no del lavoro che state facendo. Che cosa può dire agli scettici?
“Sono più contento se si parte a fari spenti perché l’anno scorso avemmo lo scudetto non soltanto del bilancio, ma anche della campagna acquisti e a fine mercato c’era un entusiasmo pazzesco, ringraziamenti vari e poi abbiamo fatto un campionato, purtroppo, meno buono di quanto avremmo voluto e ho dovuto anche un intervento sulla gestione tecnica. E’ meglio partire a fari spenti, senza grandi proclami. Io non li ho mai fatti, è successo che si sono dette delle cose ed evidentemente erano quelli gli obiettivi che si erano dati con Mihajlovic. Benissimo ci mancherebbe altro, però … Se si abboneranno in tanti sarò contentissimo e se non si abbineranno mi dispiacerà, ma se poi faremo bene la gente verrà alle partite, quindi, in realtà quello che conta è ciò che faremo. Fare l’abbonamento è un segno d’apprezzamento, di fedeltà, di voglia di esserci sempre a tutte le partite, però, poi se per caso non ci sarà qualche abbonato avremo posti allo stadio la gente verrà. Se faremo bene verranno tutti”.
Quest’anno come obiettivo si può parlare di Europa League?
“No, non diamo degli obiettivi. Così come lo scorso anno sbagliammo a fare … non parliamo di obiettivi, ma di una squadra che è costruita per fare bene e poi vedremo quello che faremo in campo. Dico che noi negli ultimi cinque anni siamo arrivati quattro volte nella cosiddetta parte sinistra della classifica. Una volta mi dicevano che se riusciremo ad essere una squadra che arriva nella parte sinistra sarà una cosa bellissima e abbiamo fatto un settimo, un nono, un dodicesimo nell’ultimo anno di Venrtura e poi ancora due noni, ma non è che sia questo l’obiettivo. Si poteva fare ovviamente meglio e si sono fatti investimenti per fare meglio, ma poi non si è fatto, però, non mi sembra che … e penso che tutto vada apprezzato. Sono sette anni che il Toro è in serie A e non accadeva da trent’anni, sono quattro campionati su cinque che siano nella parte sinistra e non accadeva da trent’anni. Non sono grandi obiettivi dei quali io sono particolarmente orgoglioso, ma rispetto a un Toro che faceva saliscendi dalla B credo che sia un po’ meglio. Tutto nel calcio viene digerito e masticato e chiaramente si vuole sempre di più, però, qualche cosa va anche apprezzato. Abbiamo tutti i giocatori di proprietà, mentre una volta mi prendevate in giro perché c’erano tutti prestiti con diritto di riscatto e comproprietà, invece, oggi non c’è neppure un giocatore in prestito. C’è chi fa operazioni con prestiti e si dice con obbligo di riscatto che poi diventa diritto, quindi, tutto sommato non è neanche male avere solo giocatori di proprietà. Il settore giovanile sta dando tanti buoni giocatori e qui a Bormio ci sono tanti giovani che il mister sta guardando e apprezzando da Ferigra in difesa sul quale mi ha detto buone cose. Buongiorno che ha esordito in serie A e purtroppo nell’occasione si è infortunato e adesso sta bene, si è ripreso e lo manderemo a giocare, preferiamo non tenerlo perché è giusto che abbia opportunità. Ferigra, invece, lo teniamo”.
Ferigra può essere l’alternativa agli infortunati Lyanco e Bonifazi?
“Non voglio dire che Ferigra è l’alternativa a Lyanco e Bonifazi, ma di lui mi hanno detto buone cose. E se avremo un’opportunità interessante per avere un quinto difensore centrale perché no, non ce lo faremo scappare. Il mister mi ha detto di vedere bene Ferigra, ma non diciamolo troppo per non fargli montare la testa, anche se non è il tipo. Ho detto di Berenguer e altri giovani. Adopo ha fatto vedere buone cose come Kone. Parigini è ritornato e Mazzari mi ha detto che si è messo a disposizione. Direi che ci sono tanti buoni giovani e alcuni li abbiamo già mandati a giocare perché era giusto farlo, da Segre al Venezia ad altri ancora. Sicuramente il settore giovanile sta producendo giocatori per la prima squadra e che ha vinto recentemente dal campionato Primavera, alla Supercoppa, il torneo Beretti, la coppa Italia. Un po’ di cose buone le abbiamo fatte e, soprattutto, abbiamo giocatori che il vivaio ha dato alla prima squadra e ce ne sono due adesso Edera e Bonifazi e c’era Barreca che è andato via e al quale dico in bocca al lupo e spero che faccia bene”.
Mazzarri le ha detto come ha visto Belotti?
“Mi ha detto che lo vede bene, che è super motivato e focalizzato. Ha visto il Belotti si cui sapeva. Me ne ha parlato benissimo”.
Da imprenditore di successo non le piacerebbe che il Torino si piazzasse a fine campionato in classifica davanti a Sampdoria e Atalanta?
“Negli ultimi cinque anni siamo arrivati davanti alla Sampdoria quattro volte, ma non è una grande soddisfazione. E davanti all’Atalanta tre volte su cinque. Lo dico perché lei me l’ha chiesto ed è successo, ma non è stata una cosa che mi ha dato un godimento estremo. Non perché non considero l’Atalanta e la Sampdoria buone squadre, ma credo che noi dobbiamo fare ciò che ci riguarda bene puntando a fare qualche cosa di buono, ma non ce la giochiamo con Atalanta e Sampdoria”.
Però l’Atalanta è da due anni che disputa l’Europa League.
“E’ da sue anni, però, nei tre anni prima no, Su cinque tre a due (ride, ndr) ”.
Quali saranno le tempistiche per rivedere Lyanco in Italia?
“La settimana prossima manderò in Brasile il dottor Tavana perché voglio che lo veda di persona, anche se è in contatto con lui tutti i giorni. Così lo visterà in modo da decidere con lui quando è meglio che torni. Questo è un momento delicato ed è bene che stia vicino a chi lo ha operato. Io avevo detto di farlo tornare in Italia, ma il dottor Tavana mi ha detto che si doveva aspettare ancora un po’ ed è per questo che gli ho detto di andare a trovarlo in modo da rendersi conto di persona come sta e decidere dopo averlo visitato che cosa è meglio fare”.
Tornerà per fine agosto?
“Non facciamo previsioni, abbiamo già immaginato molte volte un suo rientro in campo e poi non si è verificato. Quando la realtà sarà positiva lo vedremo in campo e saremo felici tutti”.
Non ci sono conferme, ma gira voce che ci sia interesse da parte di una cordata formata da Prada e da un gruppo legato ad Abramovic ad acquistare il Torino. Cosa ci può dire?
“E’ una novità assoluta, non ho mai avuto contatti con nessuno. Per cui è una cosa totalmente nuova per me”.
Riguardo alle seconde squadre siete favorevoli?
“Fino a un mese e mezzo fa potevamo parlarne, ma da allora non se n’è più saputo nulla e nel frattempo abbiamo mandato a giocare altrove i nostri giovani, quindi, adesso è tardi”.