Cairo: "Mareco, minacce preventive a Bianchi"

10.06.2010 19:08 di  Marina Beccuti   vedi letture
Cairo: "Mareco, minacce preventive a Bianchi"
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Mesi di silenzio per il presidente di Cairo, ma oggi ha sciolto le riserve e si è presentato in sala stampa della Sisport per spiegare alcune incresciose situazioni che si sono venute a creare ieri contro il Brescia. Cairo è parso teso, ma carico al punto giusto. "Abbiamo presentato ricorso immediato alla corte di giustizia federale, si è messa in moto la macchina. Ieri sera ho visto delle cose incredibili, ma non voglio entrare nel merito delle decisioni arbitrali, compreso l'annullamento del gol ad Arma. Il tema non è questo, ma l'atteggiamento dei giocatori del Brescia che è stato intimidatorio".

Qui Cairo entra nei particolari: "Mareco ha detto ad un nostro giocatore che appena sarebbe sceso in campo avrebbe immediatamente picchiato Bianchi, cosa che ha rispettato subito al 2' ed al 5', ed il primo fallo era pure da espulsione e da rigore. Quando Petrachi l'ha saputo ha avvertito il quarto uomo. E' stata una minaccia che si è realizzata subito, poi Mareco si è calmato dopo l'ammonizione. Ma in seguito ha intimidito anche Scaglia, dicendogli so dove abiti, ti brucio la casa e roba simile", cose forti e sicuramente deprecabili

Cairo ha poi aggiunto riguardo a Bianchi: "Il giocatore è stato costretto a giocare con l'occhio sinistro menomato, vedeva male ed ha avuto problemi di vista per tutta la partita. Il comportamento del Brescia è incredibile, oltretutto hanno pure ritardato la vendita dei biglietti degli ospiti. Anche questa è un'intimidazione, in cinque anni è la prima volta che mi succede una cosa simile. Non posso non avere fiducia negli arbitri, altrimenti dovrei andare via da questo calcio".

Sulla presunta frase blasfema con il labiale che avrebbe incastrato il giocatore, subito squalificato, il presidente è certo: "Bianchi non ha detto nessuna bestemmia, ha solo pronunciato 'zio cane'. Ma aggiungo che c'è stato un atteggiamento antisportivo del Brescia di una violenza allucinante che non dovrebbe esistere in un campo di calcio. I nostri avvocati faranno le loro considerazioni del caso. Non ho pensato di mandare le giovanili a Brescia, andiamo per vincere e fare bene. Non credo ci sia un complotto nei nostri confronti perchè il Toro in fondo riscontra simpatie ovunque. Credo che domenica avremo un arbitro di grande capacità".

Il presidente poi tira fuori tutta la sua grinta: "Ripartiamo da zero, con la voglia di fare quel gol che ci serve. i nostri tifosi sono stati straordinari e ovunque hanno dimostrato grande correttezza per cui non c'è nulla da temere come ordine pubblico. Non so se Mareco ha scelto lui stesso di dire quelle cose o c'è dell'altro, questo lo può dire solo lui. Noi tutti vogliamo portare il Toro in A. Abbiamo fiducia nel ricorso perchè Bianchi non ha mai pronunciato quella bestemmia. Gigi Maifredi si prenderà la responsabilità di quello che ha detto, noi non possiamo tappare la bocca a nessuno. Per noi ora quello che conta è che i nostri tifosi possano seguire la loro squadra come hanno fatto i bresciani. Non c'è nessuno sconforto da parte nostra, siamo solo concentrati per ottenere l'obiettivo. Quello che mi interessa è vedere cose leali e sportive, che i nostri tifosi possano andare a Brescia e che non ci siano intimidazioni".