Cairo deve cambiare strategia: a gennaio il solo Singo negli ultimi tre anni
C’è attesa per la rivoluzione, per l’arrivo di quei giocatori mancati in estate e per invertire una stagione che si sta mettendo malissimo. Il presidente Urbano Cairo, però, non è solito a rivoltare la squadra durante il mercato di riparazione. O meglio, spesso ha ribaltato la panchina: è successo a Sinisa Mihajlovic, è capitato nuovamente con Walter Mazzarri. Il serbo “saltò” dopo un derby di coppa Italia il 3 gennaio 2018 e chiuse il girone di andata al decimo posto con 25 punti, mentre il tecnico di San Vincenzo riuscì a scavallare gennaio ma arrivò soltanto al 4 del mese successivo, quando gli fu fatale la sconfitta di Lecce per 4-0 alla 22esima e lasciò il Toro dodicesimo a quota 27. Ben peggio sta facendo Marco Giampaolo, ultimo con una media da 0.57 a gara e con un solo successo all’attivo in 14 gettoni: si è salvato con il pareggio di Napoli, ma è inevitabile che la sua posizione sia sempre sotto osservazione. Si presenterà a Parma per forza di cose senza volti nuovi, anche perché il mercato aprirà ufficialmente soltanto il giorno dopo, e poi attenderà rinforzi: sempre che Cairo glieli consegni, considerata la tendenza del patron di via Arcivescovado nel mercato invernale.
E’ dal 2016, infatti, che l’editore alessandrino non centra un colpo di grido nella finestra di riparazione. Cinque anni fa fu il ritorno di Ciro Immobile ad infiammare la piazza, anche se poi il suo impatto non andò secondo le attese. E poi ci sono state tante scommesse, tanti “carneadi” rimasti tali: come Prryma, durante la stessa finestra dell’attuale capitano della Lazio, o Carlao e Iturbe, due fallimenti totali dodici mesi dopo. Così, l’unico acquisto degno di nota è quello di Singo, arrivato l’ultimo giorno di gennaio del 2019. Un po’ per caso, perché venne caldeggiato dal procuratore che è lo stesso di Nkoulou, e soprattutto era un volto nuovo per la Primavera, poi diventato fondamentale in prima squadra ai tempi recenti. Abbiamo dimenticato Damascan nell’inverno del 2017/2018, ancora oggi di proprietà del Toro con appena 3 minuti all’attivo in granata. A Giampaolo servirà ben altro, sempre che Cairo non decida per la rivoluzione in panchina: il futuro del tecnico resta in bilico, a gennaio è inevitabile che qualcosa cambi. Che sia alla guida tecnica o all’interno della rosa, per il momento resta difficile da prevedere.