Cairo: "Camolese era quello che volevamo"
di Paolo d'Abramo
Urbano Cairo in conferenza stampa ha detto:“Giancarlo Camolese lo conoscete bene e meglio di me, ritorna dopo 7 anni al Toro, al mister faceva piacere, lo voleva fortissimamente, quando ci siamo incontrati ho capito che era felice. Con Foschi abbiamo ragionato per bene nella serata di domenica ed anche lunedì, qualche versione fantasiosa ma alla fine tutto è andato bene, abbiamo pensato che la persona giusta per il Toro era proprio Camolese. La trattativa è stata più veloce di quanto abbiate potuto pensare, senza problemi sulla scadenza. Camolese sa di essere una persona preparata. In questo caso incominciamo con un contratto corto per avere una durata lunga. Questo è quel che mi auguro. Non è mai bello esonerare un mister, Novellino lo ringrazio, ha fatto il massimo del possibile, è andata meno bene di quanto ci aspettavamo, gli faccio un grande in bocca al lupo, sono certo che dove andrà farà bene. Il dibattito è stato breve, le decisioni rapide. Foschi già conosceva Camolese e mi diceva che già allora era considerato uno dei migliori mister emergenti. La scelta di Camolese è dettata da motivazioni diverse, è un allenatore che ha qualità importanti dal punto di vista tattico e umano, conosce il Toro, come giocatore e come allenatore, questo è importante. Le motivazioni vere sono la sua capacità di gestire un gruppo di giocatori, di organizzare la squadra, anche dal punto di vista della preparazione atletica. La sua è stata una scelta della ragione e del cuore. A dicembre abbiamo cercato di dare una chance a Novellino, non era un problema economico, non è mai stato, era un fatto legato ad un soggetto che conosceva la squadra e poteva intervenire immediatamente. La contestazione può accadere, capisco le emozioni dei tifosi e in certi momenti può emergere impotenza e frustrazione, ma allo stesso ho ricevuto tanti messaggi di gente che ha chiesto di scusare chi ha fatto contestazione perché in tanti non la pensavano in questo modo. A Torino sono stati contestati presidenti che hanno fatto molto meglio di me. La voglia di Toro in me non è cambiata. Sono determinato, le critiche non mi scalfiscono, non fa mai piacere essere mandati a quel paese da 500 persone, bisogna prenderla con filosofia, accade nei momenti di rabbia. Ora dobbiamo raggiungere l‘obiettivo, la voglia di Toro è inalterata, anzi è cresciuta. Non è piacevole cambiare allenatore, sono situazioni che t‘inducono a pensare agli errori, portano ad una riflessione“.